Il Sacerdote è necessario e insostituibile nel processo di conversione perenne a cui ogni cristiano è chiamato per vocazione. Senza di lui, la conversione o è falsa oppure è assai imperfetta perché manca della dimensione ecclesiale ad essa connaturale.
Non a caso infatti Gesù, all’inizio della sua missione pubblica, si è preoccupato sin da subito di chiamare coloro che sarebbero stati suoi ministri sulla via del Sacerdozio ordinato: Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni:
«Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: “Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini”. E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui» (Mc 1,16-20).
Il Sacerdote è la sentinella della fede, il garante dell’autenticità del cammino di conversione. Egli ha per mandato divino il dono del discernimento nelle cose che riguardano Dio e ha il dovere di esercitarlo con sapienza per il bene delle anime a lui affidate.
Gesù non vuole che il laico cammini da solo. Egli sa che il pericolo della confusione e dello smarrimento è forte. Per questo ha pensato ai Sacerdoti e li ha costituiti, in Lui Sommo ed Eterno Sacerdote, pastori del gregge. Come una pecora non può andare lontano se cammina da sola, così il laico non può andare lontano se cammina senza il Sacerdote. Prima o poi finirà per farsi una fede autonoma da Dio e dalla sua rivelazione e pertanto deturpata nella sua celeste bellezza e autenticità. Una fede non ecclesiale non salva, e su questo non ci devono essere dubbi.
Il Sacerdote è colui che dona ecclesialità alla vita cristiana e per tale motivo nessuno può farne a meno. La Chiesa di Gesù Cristo è infatti apostolica, e tutti noi lo affermiamo ogni volta che durante la Santa Messa recitiamo il Credo, dicendo: “Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica…”, cioè fondata sul ministero ordinato del Santo Padre, dei Vescovi e dei Presbiteri.
La scorsa settimana si è detto che ognuno deve conoscere la sua particolare vocazione e per questo deve instaurare con Gesù una relazione intensa da cuore a cuore. A questa grande verità bisogna però aggiungerne un’altra: ogni fedele deve sempre verificare, periodicamente, la sua fede in Cristo con il Sacerdote, attraverso la via della direzione spirituale che da sempre la Chiesa raccomanda.
Se infatti questo confronto manca, il pericolo di interpretarsi in modo errato la volontà di Dio è sempre alle porte e le conseguenze possono essere devastanti perché si finisce per intraprendere vie che non sono né ecclesiali, né conformi al Vangelo. Questo non significa che il Sacerdote debba decidere per il fedele. La decisione è e rimane sempre del singolo che deve assumersi in coscienza il peso delle sue particolari responsabilità esistenziali. Tuttavia la luce di verità, che promana dallo Spirito Santo e passa per la mediazione sacerdotale, non deve mancare. Questo non per volontà del Sacerdote o della Chiesa, bensì per volontà di Gesù Signore che ha pensato e voluto così la vita cristiana.
Il discorso che si è fatto in questo articolo non sembri clericale. Non lo è affatto. È un discorso ecclesiale che non toglie nulla al laico. Al contrario lo aiuta a camminare secondo la volontà di Dio, nella certezza di fede che solo l’Onnipotente deve essere Signore della vita dell’uomo. Laico o ministro ordinato che sia.
Noi tutti siamo servi del Signore e non ci possiamo sostituire a lui. Sarebbe questo grave peccato di idolatria e offesa alla sua maestà divina. Ma sia chiaro che la Chiesa – e dunque la vita cristiana – ha delle regole di saggezza che non ha scritto l’uomo ma vengono dal Cielo perché il Cielo ha deciso così.
La Vergine Maria, Donna sapiente e Custode della fede, ci aiuti ad avere sempre una mentalità ecclesiale e conceda ad ogni Sacerdote un cuore conforme al cuore di Cristo Buon Pastore affinché nessuna anima si perda per colpa sua.
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