Gesù insegna con autorità – IV Ord (B)

Gesù insegna con autorità – IV Ord (B)

Il Vangelo ci presenta spesso Gesù che insegna. Nella sinagoga, sul monte delle Beatitudini, prima di moltiplicare i pani e i pesci, lungo la via, al pozzo di Sicar e in altri luoghi in cui si svolge la vita quotidiana. La sua missione è prima di tutto predicazione della Parola del Padre celeste che è donata con autorità e grande sapienza:

«Giunsero a Cafàrnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi» (Mc 1,21-22).

Perché questa scelta di fondo? Perché solo la Parola di Dio distrugge l’idolatria e la previene. L’uomo tende sempre a costruirsi vitelli d’oro, che sono in fondo la trasposizione del desiderio di onnipotenza che egli ha nel cuore e il perenne tarlo della fede.

Oggi come ieri si vuole che Dio dica ciò che l’uomo pensa e perciò ci si costruisce in mille modi un dio muto, senza Vangelo, che è manipolabile. È il dio fatto ad immagine e somiglianza dell’uomo che sovverte la logica di tutta la storia della salvezza che prevede che sia l’uomo ad immagine di Dio. Un dio che ha mille volti ma ha la stessa essenza: è un idolo costruito dalla creatura che vuole sostituire la propria sapienza a quella del Creatore.

Ecco perché l’insegnamento autorevole deve sempre essere posto al centro di ogni sana pastorale. Se esso manca, le coscienze affogano nella confusione e si aprono le porte dell’eresia e dell’idolatria.

Tale insegnamento però non è fatto da Dio direttamente. Egli ha scelto di servirsi di persone particolari che lui stesso sceglie, chiama, plasma, invia in mezzo al suo popolo. Pensiamo ai profeti, ma anche ai sacerdoti e – seppure con responsabilità differenti – i Santi che si susseguono nella vita della Chiesa.

Il Vangelo di questa IV Domenica del Tempo Ordinario ci svela quale deve essere la relazione giusta con Dio, con Cristo, con lo Spirito Santo ma anche con gli strumenti umani di Cristo. È la relazione intessuta di ascolto. Non si traspongono i propri pensieri in Dio riducendo Dio ad un concetto filosofico – in qualche modo uccidendolo nella propria coscienza. Si ascolta Lui, vivo e vero, che è presente nella storia e parla al suo popolo per indicare a ciascuno la via della salvezza, della Redenzione, della santificazione.

Oggi navighiamo nell’idolatria più devastante perché non si ascolta lo Spirito Santo, non si ascolta la Chiesa, non si ascolta l’Onnipotente. Anzi, si pretende di mettere sulla bocca di Dio le parole che piacciono, parole comode e accomodanti.

Ecco allora la missione del cristiano nel mondo che è quella di ribaltare la condizione esistenziale dell’uomo moderno: da uomo che costruisce vitelli d’oro manipolabili, a uomo che ascolta il Signore che parla attraverso le vie che Lui sceglie.

Ma la cosa più triste è che oggi non si comprende che dietro l’idolatria c’è Satana. Lui sa che se l’uomo non ascolta Gesù, ascolta lui, il principe di questo mondo. Si lascia conquistare da lui e dalla sua falsità. E allora si industria in mille modi per fare cosa? Per distruggere la retta fede. Satana non vuole distruggere l’impianto religioso della fede. Vuole sostituire la sua voce alla voce di Cristo Gesù.

Non a caso nel Vangelo in oggetto siamo nella sinagoga e l’indemoniato è nella sinagoga, non fuori. Potremmo dire che Satana si vuole infiltrare nella Chiesa e di fatto lo fa. Lui è un infiltrato che inocula la sua falsità nelle menti e nei cuori. Si prende i pensieri, si prende il cristiano. Il cristiano, discepolo di Satana e non più di Cristo, lacera la Chiesa dall’interno.

Ecco le eresie che sono sempre attuali. Purtroppo.

Cosa fare dunque? Non c’è nessuna possibilità di Redenzione? Certamente no. Le porte degli inferi non prevarranno mai sulla Chiesa Cattolica. Bisogna però che ciascuno dei suoi figli vigili sul proprio cuore e cresca ogni giorno nella conoscenza del mistero di Cristo partecipando ai momenti di formazione proposti nelle Parrocchie e laddove la Chiesa opera. Bisogna che momenti siano preparati con cura e accortezza affinché chi li tiene dica solo quanto lo Spirito Santo vuole che dica. Bisogna inoltre che ognuno trovi il tempo per formarsi e istruirsi nelle cose del Signore perché solo una solida formazione sapienziale ci custodisce dal cadere nelle grinfie del principe di questo mondo che sa come travestirsi di angelo di luce.

La Vergine Maria, nostra Custode e Maestra, ci aiuti, ci assista, ci guidi e illumini i Pastori della Chiesa che sono i primi responsabili della salvezza delle anime.

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