Gli Atti degli Apostoli, libro ancora poco apprezzato e conosciuto, che la Liturgia ci invita a meditare nel tempo pasquale, afferma a chiare lettere che la Chiesa che Gesù ha partorito dall’alto della croce ha tra le sue note caratteristiche l’apostolicità.
Essa ha cioè un fondamento preciso che non può essere eluso: il Santo Padre e i Vescovi, successori degli Apostoli.
È bene ribadire che solo questa Chiesa è garantita dal suo divino Fondatore come unica e sola custode della verità e della grazia. Al di fuori delle sue mura la confusione fa breccia nei cuori, anche se in quantità differenti. Le parole di Gesù, rivolte a Pietro, sono a tal riguardo quanto mai eloquenti:
«Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli» (Lc 16,17-19).
Gesù è chiaro. Satana attacca sempre la Chiesa e vuole distruggerla nella sua essenza, perché sa che Essa è il baluardo che gli impedisce di conquistare terreno e anime. Tale attacco tende a confondere le acque. Il bene deve essere definito male, e il male deve essere definito bene. Così l’uomo sprofonda nell’abisso della falsità e percorre sentieri di perdizione. Da strumento di salvezza, diventa strumento di morte.
La strategia è semplice. Le modalità di attuarla sempre nuove e aggiornate ai tempi.
Ma Gesù ha visto lontano e se noi accogliamo i suoi insegnamenti con umiltà, di certo custodiremo noi stessi e il mondo intero dal pericolo dell’apostasia che è sempre alle porte, anche fosse un’apostasia silenziosa (cf. Giovanni Paolo II, Ecclesia in Europa). Preserveremo noi stessi dal rinnegare il divin Maestro e conosceremo la verità che ci fa liberi (cf. Gv 8,30-32).
Il cristiano deve sapere che la Chiesa è l’ovile che lo custodisce da ladri, briganti, mercenari, falsi profeti e falsi messia che sempre attentano alla sua vita. Di notte e di giorno, nella salute e nella malattia, in tempo di COVID-19 e quando questo allenta la presa, se il mare è calmo e se è in tempesta. Di tutto Satana si serve per seminare zizzania e se ci si isola, se ci si distacca dalla Chiesa, la morte è certa. È solo questione di tempo. Verrà, e con essa la rovina sarà grande.
Pensare ad una Chiesa che non sia apostolica è la tentazione di sempre. Si vuole camminare senza essere sottomessi nella fede a chi è stato costituito da Gesù Signore come garante della verità e della grazia, oltre che amministratore dei divini misteri.
Il Santo Padre e i Vescovi, successori degli Apostoli, sono in questa luce le Sentinelle che il Padre dei cieli ha donato ai suoi figli perché non si smarriscano e non si lascino confondere da ogni vento di dottrina.
L’obbedienza per la fede alla loro parola non è un castigo. È invece una medicina, un vaccino di ultima generazione che protegge dal virus dell’idolatria e dell’immoralità. È inoltre fonte di perenne benedizione del Cielo, perché sempre il Cielo abbassa i superbi e innalza gli umili.
Quanto diceva S. Ireneo di Lione, nel lontano secondo secolo dopo Cristo, può di certo aiutarci a capire tutto ciò.
Era quello un tempo assai difficile, ma in fondo non tanto diverso dal nostro. La Gnosi, eresia che negava di fatto la Redenzione, confondeva molti cuori e lo faceva da un lato in forza degli scritti aprocrifi, non ispirati e pensati ad hoc per sostenere certe teorie antievangeliche, e dall’altro interpretando la Sacra Scrittura ispirata in maniera ereticale.
Ireneo cosa diceva? Semplice. Diceva che per sconfiggere e discreditare gli gnostici non bisognava partire dalla Scrittura Santa sic et simpliciter, ma dalla Scrittura interpretata dalla Chiesa cattolica. Infatti, sono i Vescovi che in comunione con il Santo Padre hanno, in forza della ininterrotta successione apostolica, un “carisma certo di verità” (cf. Contro le eresie IV 26,2; DV 8). In altre parole lo Spirito Santo guida e custodisce la Chiesa in ogni tempo, ma lo fa sempre attraverso gli Apostoli.
Sono essi il baluardo e la garanzia della retta fede. Chi spezza la comunione con loro, inevitabilmente cade in trappola e fa una brutta fine, al di là delle mille giustificazioni che si possono trovare e che rimangono sempre non plausibili. Chi si distacca dagli Apostoli, arriverà di certo a rinnegare Gesù Cristo, la sua Parola e tutta la Redenzione. Uscirà fuori dai confini dell’ovile e diventerà vittima delle bestie selvatiche.
Preghiamo ogni giorno, senza stancarci, e chiediamo al Signore la grazia di rimanere sempre saldi nella comunione con la sua Chiesa. Una, santa, cattolica e apostolica.
Ci aiuti in questo la Vergine Maria, Madre della Redenzione, che ha obbedito in ogni istante allo Spirito Santo, pur se a volte non ha compreso all’istante le ragioni del suo comando.
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