Il circolo virtuoso dell’esistenza cristiana – VI Domenica di Pasqua (C)

Il circolo virtuoso dell’esistenza cristiana – VI Domenica di Pasqua (C)

Amore e obbedienza sono i due poli del circolo virtuoso che ogni cristiano deve fare suo nella propria esistenza se vuole essere discepolo di Gesù e testimone del Vangelo nel mondo.

«In quel tempo Gesù ai suoi apostoli: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato”» (Gv 14,23-24).

Parliamo di circolo perché chi ama, obbedisce; chi obbedisce, cresce nell’amore. Cerchiamo di comprendere meglio.

Chi ama, obbedisce: l’amore rimanda all’ascolto, in qualche modo lo genera. Un esempio del Vangelo, che può aiutarci a comprendere, è Maria, sorella di Lazzaro e di Marta. Ella amava Gesù di un amore purissimo e pertanto si sedeva ai suoi piedi per ascoltare quanto il Suo cuore voleva rivelarle. La Parola di Gesù, per Maria, valeva più di tutto il resto, perché nel suo cuore non c’era spazio per altri Maestri da amare e da ascoltare. Stessa cosa si può dire per la Maddalena. Ella andò al sepolcro di buon mattino perché desiderava poter ancora vedere il suo Gesù, anche morto e dilaniato dalle ferite della Passione. Senza di lui non poteva vivere. Lui era tutto per Lei. E quando lo vide risorto aprì le orecchie del cuore e subito fece quanto Egli le comandò di fare (cf. Gv 20,11-18). Chi non ama Gesù non lo sceglie come suo Maestro e perciò non lo ascolta.

Chi obbedisce, cresce nell’amore: molte volte ci chiediamo come possiamo crescere nell’amore per Gesù. Vorremmo che esso bruciasse nel nostro cuore, ma ci accorgiamo che così non accade. È vero, bisogna dire con tutta franchezza che è necessario chiedere al Signore la grazia di poterlo e saperlo amare ogni giorno di più. La divina carità è divina, e discende dal Cielo. Non è nella e della nostra natura, e perciò bisogna invocarla come dono prezioso, attimo per attimo. Essa si attinge anche nell’Eucaristia e negli altri Sacramenti, che non devono mai mancare nella vita del cristiano. Però, chiedere che l’amore cresca in noi non è sufficiente. Bisogna anche passare attraverso la via dell’obbedienza, che costa sacrificio, rinnegamento di sé, pazienza e oblazione totale di sé. Più obbediamo, con coscienza retta e con il desiderio di crescere nell’amore, e più l’amore si radica e si stabilizza in noi. La preghiera da sola non basta. Essa deve essere sempre intimamente unita alla vita concreta, altrimenti usciamo fuori dalle dinamiche della Redenzione.

Il circolo di cui parliamo è virtuoso perché rende forti. Fa sì che il credente non rimanga quel che è, ma cresca giorno per giorno, si irrobustisca fino a diventare capace di superare ogni sorta di prova e vincere ogni specie di tentazione, per compiere solo e soltanto la volontà di Dio e la missione che gli è stata affidata.

Il frutto squisito di tale circolo virtuoso è la conformazione a Cristo Gesù, Uomo nuovo e Uomo forte. Tale conformazione inizialmente è imperfetta; poi, gradualmente, diventa sempre più piena. È la conformazione nei pensieri, nei desideri, nelle parole, nelle opere, in tutto il proprio essere, e dunque nei frutti che ne derivano.

In questo circolo virtuoso tutto avviene per opera dello Spirito Santo, che guarisce, rigenera, eleva, santifica, insegna e ricorda ogni cosa secondo il cuore di Cristo. È lui la luce e la forza del cristiano, se costui lo invoca con fiducia e piega la sua volontà alla perfetta obbedienza alla sua divina mozione. Con lo Spirito Santo dobbiamo camminare, da lui dobbiamo lasciarci modellare. Lui cammina con noi nella storia e mai ci abbandona. La promessa di Gesù lo attesta e ci dona tanta pace:

«Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» (Gv 14,25-26).

Ognuno di noi decida di amare e obbedire, di obbedire e di amare nostro Signore. È questo il cammino della vita che ci attende e l’esercizio quotidiano che ci apre la porte del Paradiso.

La Vergine Maria, nostra Madre e Regina, ci aiuti, ci sostenga e interceda per noi.

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