La sequela cristiana è conformazione piena al Cristo crocifisso e risorto, è diventare con Lui un unico mistero di amore, un’unica offerta pura e santa al Padre celeste per la salvezza dell’umanità intera. È poter dire con San Paolo: «Non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me» (cf. Gal 2,19-20), al fine di far risplendere la luce meravigliosa del Vangelo in ogni dove con le parole e l’esempio.
Tuttavia questo processo non è immediato. Dura lunghi anni, potremmo dire una vita intera, perché la perfezione è sempre oltre e va raggiunta giorno dopo giorno, senza mai fermarsi o venire meno.
Deve crescere la fede, la speranza e la carità, la sapienza e la conoscenza del mistero, l’obbedienza allo Spirito Santo e ogni altra virtù, e prima di tutto bisogna che sia estirpato il peccato dal cuore con determinazione e grande risolutezza.
La sequela cristiana è difficile, ma possibile se lo vogliamo. Il Signore infatti non manca mai di riversare con abbondanza la sua grazia su coloro che desiderano essere sue pecore e non manca di predisporre tutti gli aiuti necessari perché la santità diventi possibile. Per tutti, nessuno escluso.
Una cosa però dobbiamo sempre tenere presente e cioè che l’ascolto del Buon Pastore è necessario. Anche la preghiera e i Sacramenti sono ordinati a questo atteggiamento del cuore, altrimenti non producono effetto e ci lasciano nella nostra incompiutezza esistenziale.
Ascoltare Gesù è obbligatorio, perché solo lui sa come condurci ai pascoli erbosi della vita eterna. La sua sapienza è infinitamente superiore alla nostra. I suoi occhi vedono oltre ogni apparenza. Il suo cuore conosce il nostro più grande bene.
Al contrario, noi con troppa facilità ci inganniamo. Appesantiti da molti pensieri e preoccupazioni, travolti dagli affanni della vita, fragili per natura, condizionabili da fattori interni ed esterni a noi, imperfetti nell’amore e purtroppo infettati dal virus letale del peccato non distinguiamo molto spesso il bene dal male, l’oro e il fango, la luce e le tenebre.
Per tale motivo dobbiamo fidarci di Gesù. Con umiltà dobbiamo riconoscere che lui è Dio e noi siamo creature. Lui è il Buon Pastore e noi siamo le pecorelle. Lui è l’Onnipotente e noi siamo avvolti dalla fragilità.
E quando ascoltare Gesù, fidarsi di lui, non è facile, dobbiamo pregare giorno e notte, senza stancarci, chiedendo la grazia della perfetta obbedienza. Imitando la vedova che ha bussato ogni giorno alla porta del giudice disonesto, dobbiamo strappare al Signore il meraviglioso dono di un cuore nuovo, libero da tutto ciò che è di impedimento alla mozione dello Spirito Santo, capace di abbandonarsi senza paura nelle sue mani.
Fidarci di Gesù ed ascoltarlo diventa più facile se guardiamo con grande fede il Crocifisso per comprendere che lui ci ama di eterno amore. Per ciascuno di noi è morto sulla croce, per dirci che vuole solo la nostra salvezza, vuole che oggi vinciamo il male che ci assale e che assaporiamo per sempre, quando verrà la nostra ora, la gioia eterna che non ha fine.
Bisogna che ci convinciamo che Gesù non ha secondi fini. Il suo guadagno è uno solo: vivere con noi una meravigliosa comunione di vita, rendere piena la nostra esistenza, infondere nel nostro cuore la pace, donarci la serenità che nasce dalla certezza che nessuno potrà mai strapparci dalla sua mano, se noi crediamo in lui.
Tante sono le tentazioni, numerose le prove, molteplici gli attacchi del Maligno che come lupo rapace vorrebbe divorarci, ma niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore di Dio (cf. Rm 8,35-39). Il Buon Pastore sempre ci custodirà e interverrà al momento opportuno perché neanche un capello del nostro capo venga sottratto alla sua signoria salvifica.
Ascoltare la sua voce, fidarci di lui, lasciarci correggere quando sbagliamo, obbedire a ciò che lui ci chiede di fare, è ciò che dobbiamo scegliere di fare con tutte le nostre forze.
Ma soprattutto dobbiamo chiedere a lui la grazia particolarissima di amarlo dal profondo del nostro cuore. È l’amore infatti che genera l’ascolto, quello vero, incondizionato, totale. Chi ama Gesù desidera con tutto se stesso ascoltare la sua voce, stare con lui, esaudire i desideri reconditi del suo cuore perché lui sia felice.
Il timor di Dio non basta per ascoltare. Neanche la consapevolezza che Gesù è più sapiente di noi ed ha sempre ragione. Per ascoltare è necessario l’amore, quell’amore invincibile che conquista e attrae, che ci spinge a consumarci interamente per donare gioia allo Sposo celeste che ci ama di eterno amore.
Interceda per noi la Vergine Maria in questo mese a lei dedicato. Ella preghi per noi e al contempo ci insegni la via per essere pecorelle di Gesù per tutti i giorni della nostra vita.
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