L’Eucaristia è un grande mistero, un dono immenso che il Cielo ci ha fatto, un Tesoro dall’inestimabile valore che il Padre celeste ha affidato alla sua Chiesa.
Grazie a tale mirabile Sacramento, Gesù è rimasto in mezzo a noi, dovunque siamo, presente con il suo Corpo e il suo Sangue, e si dona come Cibo di vita eterna e bevanda di salvezza a quanti credono in lui. Nell’Eucaristia Gesù ci assimila a sé per farci come lui (cf. S. Agostino). Ci fa suoi perché possiamo vivere in lui e per lui.
L’Eucaristia non è un pezzo di pane, né un sorso di vino. È il nostro Creatore e Redentore, il Figlio dell’Altissimo, l’Onnipotente e il Santo dei Santi, il divin Maestro, Colui che ci ama di eterno amore.
Con l’Eucaristia Gesù ci guarisce, ci consola, ci rafforza, ci rigenera, ci rende sempre più a sua immagine, ci immerge nel suo Cuore per ricolmarci del suo amore e renderci capaci di superare ogni difficoltà per giungere sereni alla Patria celeste.
Non è un caso che nel Vangelo che ascolteremo Domenica si parli di deserto:
«Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: “Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta”» (Lc 9,12).
Finché abitiamo questa carne mortale, siamo pellegrini nella terra infuocata della storia, avvolti dalla calura, soggetti a prove di ogni genere e inclini alla stanchezza. E come sarebbe stato impossibile sfamare cinquemila persone con cinque pani e due pesci, così sarebbe impossibile per noi attraversare il deserto della vita e giungere in Paradiso senza l’Eucaristia.
Mangiare il Corpo e bere il Sangue di Gesù è cosa necessaria e non delegabile. Nessuno può sostituirsi a noi. È la nostra natura infatti che deve essere redenta, e ciò non può accadere senza la grazia di Dio che si riceve attraverso questa via sacramentale, che lungi dall’essere un rito sterile, si configura come un atto di fede e di obbedienza al comando del nostro Redentore: «Prendete e mangiatene tutti…Prendete e bevetene tutti…Fate questo in memoria di me…».
Bisogna che rifondiamo la fede nell’Eucaristia in ogni cuore, perché sono troppi coloro che, pur essendo battezzati, rimangono ancora lontani dal Banchetto eucaristico. E questo accade a giovani e adulti, con conseguenze devastanti a tutti i livelli: familiare, ecclesiale, culturale e sociale.
Convinciamocene tutti: solo grazie all’Eucaristia l’impossibile diventa possibile. Solo grazie ad essa l’”uomo vecchio”, che è orgoglioso, arrogante, violento, vendicativo, malvagio, pigro, vizioso e iniquo, diventa pian piano “uomo nuovo”, umile, povero in spirito, obbediente al suo Signore, paziente, compassionevole, ricco di ogni virtù, artefice di umanità nuova.
Senza l’Eucaristia nessun cambiamento in meglio sarà possibile. La società rimarrà avvolta da fitte tenebre e l’armonia e la pace rimarranno una lontana chimera per tutti.
Che tutta la Chiesa obbedisca con semplicità e immediatezza al comando del suo Maestro: «Date loro voi stessi da mangiare»; che si decida a sfamare di Cristo ogni uomo e sostenuta dallo Spirito Santo lo faccia Suo discepolo e coraggioso testimone del Vangelo.
Ci aiuti la Vergine Maria, nostra Madre celeste, e ci ottenga ogni grazia necessaria per realizzare fino in fondo questa missione tanto importante.
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