La semplicità è virtù tipicamente natalizia, che deve diventare stile di vita quotidiano per ogni cristiano.
Gesù non è nato in una reggia, fatta di centinaia di stanze e innumerevoli cunicoli sotterranei. È nato in un’umile capanna per insegnarci che a lui non serve un cuore complicato. A lui non serve neanche una mente aggrovigliata nei molti pensieri e appesantita da mille affanni. Gesù ha bisogno soltanto di un cuore semplice, che lo sappia ascoltare e che trasformi in obbedienza immediata ogni suo desiderio.
È stato così per i personaggi principali del Natale: la Fanciulla di Nazareth, San Giuseppe, i pastori e i Magi. La semplicità con cui essi hanno accolto il mistero della nascita del Figlio dell’Altissimo è disarmante.
Dinanzi a loro noi quasi scompariamo. Abbiamo complicato il Natale e lo abbiamo appesantito di mille affanni inutili, che servono soltanto a distrarci da ciò che conta veramente.
L’uomo moderno, e dunque anche il cristiano, ha una mente con centinaia di stanze e innumerevoli cunicoli sotterranei. Gesù si è rivelato, si è fatto conoscere, ha detto all’umanità che solo lui è il Redentore e il Salvatore, e questo suo messaggio di amore viene messo in dubbio con argomentazioni di ogni genere che hanno però un punto in comune: sono intessute di stoltezza.
Il Natale è semplicità assoluta e per viverlo basterebbe veramente poco. Invece se n’è fatta una festa che non ha nulla di soprannaturale. Lo si è ridotto ad immanentismo puro, senza alcun anelito di verità. Se n’è fatta la festa dello sganciamento dell’uomo dal suo Creatore e dalla sua Parola di vita eterna.
Il Natale è la festa della nostra liberazione, eppure sono molti coloro che preferiscono rimanere rinchiusi nel carcere del pensiero complicato dell’uomo. È a causa di questa complicatezza che l’obbedienza diventa quanto mai difficile, quasi impossibile.
Maria e Giuseppe hanno accolto con semplicità la volontà di Dio. Hanno saputo mettere da parte i loro progetti e, sostenuti dalla grazia, si sono messi a disposizione di Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo.
Dinanzi a Bambino, fragile e onnipotente, che nasce per salvare l’uomo, l’unica cosa da fare è prostrarsi dinanzi a lui, come hanno fatto i Magi, per adorarlo e consegnargli tutta la vita.
La capanna che dobbiamo costruire per Gesù, nel nostro cuore, nelle famiglie e nelle Parrocchie, deve avere la semplicità come sua caratteristica necessaria. Solo così potremo vincere il peccato di superbia e caparbietà che è sempre pronto a impedirci di pronunciare il nostro “sì” generoso al Figlio dell’Altissimo.
Ci aiuti e ci accompagni la Vergine Maria, Madre della Redenzione, con la sua potente intercessione e con il suo amore materno.
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