Ogni uomo è chiamato a conoscere la volontà di Dio e a viverla fino in fondo. È questo che ci realizza e fa sì che la nostra umanità venga gradualmente portata a perfezione. La famiglia deve insegnare, aiutare e favorire questa dinamica esistenziale in ciascuno dei suoi membri, con quella saggezza che sempre si deve attingere dallo Spirito Santo.
«Dopo tre giorni [Maria e Giuseppe] trovarono Gesù nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. Ed egli rispose loro: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini» (Lc 2,46-52).
Il cammino è lungo e richiede impegno, dedizione, forza di volontà, determinazione, spirito di sacrificio e abnegazione, coraggio, umiltà, mitezza e ogni altra virtù. Richiede che ognuno di noi “decida in cuor suo di percorrere il santo viaggio” (cf. Sal 83), senza lasciarsi fuorviare da niente e da nessuno.
Questo cammino è per tutti. È per i piccoli e per i grandi, è per i genitori e per i figli, è per i laici, i Sacerdoti e i consacrati. È stato il cammino di Gesù, che “cresceva in sapienza, età e grazia”; è stato il cammino dei Santi; deve essere il cammino di ognuno di noi, se vogliamo essere Regno di Dio.
Tuttavia non dobbiamo dimenticare una grande verità: è un cammino possibile, perché sempre il Signore concede a quanti vogliono essere suoi discepoli e testimoni la sua grazia, il suo conforto, la sua pace.
Da parte nostra è necessario metterci la volontà, combattere ogni giorno la buona battaglia contro il male che ci assale, pregare senza mai dubitare dell’amore e del sostegno dell’Onnipotente, sforzarci di entrare per la porta stretta del Vangelo, cibarci con fede e cuore pentito dell’Eucarestia, confidare e rifugiarsi nella Vergine Maria, nostra Madre e Regina. Il resto lo fa il Signore, in noi e per noi. Questa deve essere la nostra certezza e di certo ce la faremo: “chi confida nel Signore non rimane deluso in eterno”.
La nostra crescita in santità produce sempre un frutto di bene. Non è un cammino inutile il nostro, né fine a se stesso, rinchiuso negli angusti limiti della nostra umanità. È un cammino che produce salvezza per tante anime e incrementa il tesoro spirituale della Chiesa da cui scaturisce la Redenzione. Chiaramente questo cammino deve essere fatto con fede, in unione al nostro Maestro e Redentore Gesù, intimamente innestati in lui, vera Vite, e nel suo amore. Lo si è detto all’inizio: il cammino è nell’obbedienza alla volontà di Dio.
E allora camminiamo, cresciamo con Gesù in “sapienza, età e grazia”, eleviamo la nostra umanità, fortificati ogni giorno dall’Eucaristia e dalla preghiera, e non temiamo di donare tutta la nostra vita a Cristo. Lui ci benedirà, e per mezzo nostro tanti altri diventeranno partecipi della sua Redenzione e familiari di Dio.
La Vergine Maria, Madre dell’umanità redenta e San Giuseppe suo castissimo sposo, ci assistano e intercedano per noi.
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