“Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male” (Gl 2,13).
Questo invito, con cui inizia ogni anno la Quaresima, è rivolto a ciascuno di noi. Nessuno escluso.
Se ci guardiamo dentro, se osserviamo la nostra storia, le parole dette, gli atteggiamenti assunti, le opere compiute, ci accorgiamo che la nostra vita è assai lontana dall’essere conforme alla vita di Gesù.
Il Vangelo ci inchioda, se lo leggiamo secondo verità. Sono molte infatti le pagine contenute in esso che tralasciamo o pensiamo che siano state scritte per gli altri. Purtroppo siamo anche portati a puntare il dito verso questo o quell’altro, mentre noi ci sentiamo giustificati, pur sapendo che le imperfezioni non mancano.
La Quaresima deve diventare per tutti noi un momento di profonda conversione. E quando parliamo di conversione non parliamo di una cosa brutta. Nessuno di deve offendere. Nessuno.
La conversione è cambiamento di vita, cambiamento di direzione, cambiamento di mentalità. Dobbiamo metterci tutti dinanzi a Gesù e contemplarlo, dall’inizio alla fine della sua missione, leggendo il Vangelo.
Sì, leggendo il Vangelo e non le favole artificiosamente inventate dagli uomini per assecondare capricci e peccati di ogni genere. Solo il Vangelo è la luce che deve guidare i nostri passi e illuminare la nostra coscienza.
Le altre parole rendono la nostra coscienza lassa, capace di giustificare il male più orrendo, lontana da quell’obbedienza che salva, obbedienza fino alla morte di croce che Gesù ci ha insegnato.
La cultura imperante oggi è avvolta da fitte tenebre e il motivo è uno solo: il Vangelo è ignorato, non lo si legge affatto, lo si interpreta a proprio gusto, lo si rifiuta, lo si separa dalla Chiesa Cattolica a cui è stato affidato. Da esso si prende solo ciò che piace, finché piace. Poi il Vangelo si butta via. Non serve più.
La Quaresima deve scuotere le nostre coscienze e andare infinitamente oltre poiché è il tempo in cui dobbiamo fare di tutto perché lo Spirito Santo cambi il nostro cuore. A tal fine dobbiamo pregare senza interruzione e impegnarci con tutte le forze per passare attraverso la “porta stretta” che conduce a salvezza.
Al Signore non serve una Quaresima esteriore, da farisei. Non dobbiamo lacerarci le vesti, bensì il cuore. È da lì che deve partire il nostro pianto per ogni peccato commesso, per ogni offesa arrecata a Gesù crocifisso che è morto per noi, per ogni oltraggio perpetrato a quanti il Signore ha messo al nostro fianco.
Il cuore deve cambiare. Deve diventare nuovo. Deve cominciare a battere all’unisono con il cuore di Gesù.
Solo così la Quaresima sarà vera, autentica, utile per noi, per la Chiesa, per l’umanità intera.
Ci aiuti la Vergine Maria, nostra Madre e Regina, con la sua potente intercessione e con il suo amore materno.
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