La coscienza è data all’uomo per creazione affinché questi possa compiere atti conformi alla volontà di Dio e scelga sempre il sommo bene.
Essa non è solamente del cristiano. È di tutti, perché ogni uomo è creato ad immagine e somiglianza del Creatore e chiamato ad amare secondo verità. Non si tratta cioè di un concetto teologico astratto, bensì di una facoltà che ci è stata donata in ordine alla nostra realizzazione piena che si attua nella misura in cui viviamo in comunione con l’Onnipotente Signore del Cielo e della terra.
Ogni giorno, se ci pensiamo, siamo chiamati a fare mille scelte da cui dipende la nostra vita e felicità, oltre che la nostra salvezza eterna.
Quale strada è quella giusta? Quale opera va compiuta e quale evitata? Quale via è gradita al Signore e ci unisce a lui sempre più come tralci innestati nella vera Vite e quale invece ci allontana da lui e ci separa dal suo amore sapiente? È il perenne dilemma che si consuma nel nostro intimo e che è possibile risolvere grazie anche alla coscienza. In tal senso essa è dono di Dio, da custodire nella purezza e far “funzionare” bene, senza inceppamenti di sorta.
Tuttavia è necessario stare molto attenti. La coscienza da sola non basta, perché non è in se stessa infallibile nel discernere il bene dal male.
Per aiutare l’uomo a compiere la scelte giuste, essa va aiutata con una vita di preghiera, con una costante formazione e con il desiderio del cuore di cercare sempre la volontà di Dio.
La preghiera è necessaria perché il discernimento è dono attuale e non abituale. Il legame con il Cielo deve sempre essere vivo. L’intelligenza deve sempre essere illuminata dall’Alto e la saggezza soprannaturale costantemente attinta nel cuore di Cristo. La preghiera fa sì cha la coscienza non si assopisca, non si confonda, non diventi cieca, non si fossilizzi in schemi mentali che impediscono allo Spirito Santo di indicarle la volontà di Dio “qui e ora”.
La formazione è medicina potente contro ogni possibile autoreferenzialità. La coscienza infatti non scrive la legge morale, né la volontà di Dio. Su questo bisogna essere chiari e non lasciare spazio a nessun dubbio. La coscienza legge la volontà di Dio, ascolta la voce dell’Altissimo, ma non si sostituisce ad essa. Se questo dovesse accadere, subito il male avrebbe il sopravvento e ogni peccato, anche quello più orrendo, troverebbe una giustificazione apparentemente “razionale”.
La formazione è vita della coscienza. Non però una formazione fatta da scribi e farisei, ma da maestri sapienti che hanno fatto del Vangelo la loro unica legge di vita. Il Vangelo di nostro Signore, letto, interpretato, compreso, vissuto e annunciato nello Spirito Santo e in perfetta comunione con la Chiesa.
Il desiderio del cuore, che cerca sempre la volontà di Dio, è condizione necessaria perché la coscienza abbia il giusto orientamento. Entriamo qui nel mistero di ogni singolo uomo. Ognuno può desiderare il bene o il male, la gloria celeste o quella terrena, la ricompensa divina o quella degli uomini, la luce o le tenebre. Non esistono ricette infallibili né farmaci miracolosi che possano garantire il desiderio di cercare solo la volontà di Dio. C’è la persona umana, nuda e cruda, la sua natura, ciò che veramente essa è nel profondo del suo essere.
Una cosa è certa: coscienza e Spirito Santo devono sempre operare in perfetta sinergia perché sempre l’uomo – e in particolare il cristiano – generi salvezza e non morte attorno a sé. Una coscienza che ostacola o addirittura allontana lo Spirito Santo è capace di compiere e giustificare i misfatti più evidenti:
«Dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua. Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne» (Rm 9,1-3).
Da queste parole della lettera ai Romani si comprende facilmente che la coscienza di San Paolo “funzionava” in modo perfetto. Egli era persona onesta, che non conosceva alcuna falsità, sempre mosso dallo Spirito Santo e perciò capace di operare perché ogni anima a lui affidata potesse essere redenta, anche a costo del dono totale della sua vita a Dio in sacrificio di soave odore.
Che la nostra coscienza sia retta, il nostro cuore puro, la nostra volontà forte nell’amore, l’intelligenza volta a conoscere e vivere fino in fondo quanto il Signore ci chiede di fare.
Lo Spirito Santo ci assista giorno per giorno e la Beata Vergine Maria, nostra Madre e Regina, ci prenda per mano affinché vediamo e scegliamo sempre di fare ciò che ci dice il suo Figlio Gesù.
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