Gesù ci chiede di essere con tutti operatori di pace in questo mondo in cui si è sempre pronti a fare guerra per un nulla. È vero, non è affatto facile! Tutti abbiamo i nostri difetti e spesso nascono in mezzo a noi incomprensioni e liti. Ma dobbiamo ascoltare il nostro Maestro e fondare sulla sua Parola la nostra vita, con la certezza che è possibile metterla in pratica.
Cosa fare dunque per essere operatori di pace con tutti? La risposta ci viene dal passo del Vangelo in cui Gesù interpreta in modo magistrale il quinto Comandamento, al capitolo quinto di Matteo: «Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso sarà sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geenna» (Mt 5,21-22).
Gesù ci invita a guardarci dall’ira e a fare di tutto perché essa non abbia su di noi il sopravvento. Essa un vizio capitale che toglie la pace prima di tutto a noi, ed è all’origine di gesti e azioni che spesso producono danni irreparabili. Chi perde la pazienza perde il controllo di sé, diventa ostile e finisce con il pronunciare parole che feriscono il cuore dell’altro, se non addirittura con il compiere gesti inconsulti che possono anche generare morte e distruzione. L’ira è un fuoco che si accende nel cuore e se non fermato all’istante può diventare un incendio ingovernabile e devastante.
Spegnere questo fuoco, però, è possibile. Bisogna chiamare i “pompieri del Cielo”, invocare cioè con una preghiera fiduciosa il Principe della pace perché mandi i suoi Angeli a placare gli animi e infondere nei cuori serenità. In questo dobbiamo essere tutti molto umili e non dimenticare che da soli saremo arsi vivi e bruciati dal nostro stesso peccato. Gli Angeli sono un grande dono per noi e dobbiamo “sfruttarli” senza timore in quanto loro sono felici di venire in nostro aiuto per salvarci. Nel Cielo ci sono infinite squadre di pompieri pensate su misura per noi e ben specializzate per affrontare qualsiasi tipo di incendio.
La preghiera, però, da sola non è sufficiente. Bisogna anche lavorare ogni giorno sui pensieri che sono simili a mozziconi di sigaretta apparentemente spenti che se gettati nel sottobosco combinano grossi guai. Gesù dice a noi di non chiamare il fratello né stupido, né pazzo. Ci invita cioè, a non coltivare pensieri di giudizio contro nessuno, a non pretendere di conoscere i cuori e a trovare sempre una ragione per amare. Ci invita in fondo a fare quanto lui fece dall’alto della croce quando pregò il Padre dicendo: «Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno…».
Vigilare sui pensieri del cuore per non condannare il fratello, non considerarlo uno stupido o un pazzo è condizione necessaria per essere operatori di pace. Sempre dobbiamo tenere aperta la porta del cuore e lasciare spazio alla riconciliazione con tutti. Sempre dobbiamo credere nella potenza della grazia di Dio che può convertire anche i cuori più induriti. Basta un pensiero santo nel cuore e la pace trova spazio in noi e attorno a noi.
Un’ultima cosa dobbiamo anche imparare a fare: esaminare la nostra vita in maniera serena e oggettiva per scorgere nella nostra storia quelle parole e atteggiamenti che non hanno favorito la pace. Se ci sono incomprensioni e liti infatti non è quasi mai colpa di una sola parte. Anche noi spesso non agiamo in santità e soprattutto manchiamo di prudenza, virtù quanto mai necessaria per capire cosa dire, a chi dirlo, come dirlo, se dirlo, quando dirlo. Gli Angeli anche in questo caso sono un valido aiuto a cui ricorrere. Diciamo infatti nella preghiera a loro dedicata:…illumina…governa…me…La nostra umiltà nel non partire da noi stessi ma da quanto il Cielo ci indica essere la via migliore di tutte è sempre benedetta da Dio.
Imitiamo dunque i Santi. Portiamo la pace laddove viviamo. Non ci lasciamo divorare dall’ira, custodiamo i nostri pensieri nel cuore di Cristo e troveremo sempre una ragione per amare anche chi ci ha fatto del male.
Ci aiuti in quest’opera importante la Vergine Maria, nostra Madre celeste e Regina della pace.