La storia insegna che la sofferenza accompagna l’uomo di ogni tempo nel suo cammino verso la Patria eterna.
Malattie, povertà, guerre, pestilenze, terremoti, ingiustizie, persecuzioni, virus letali e difficoltà di ogni genere costellano le giornate di giovani e anziani, rendendole spesso assai complicate.
Non mancano poi periodi particolari che mettono alle strette chiunque, in ogni luogo e in ogni dove. Il deserto si fa arido, la croce pesante e tutte le vie di salvezza sembrano precluse.
Il tempo che stiamo vivendo non è forse da vedersi in questa luce? Il Covid-19, pur non essendo l’unico male che attanaglia l’umanità, crea scompiglio nei cuori, genera incertezza per il presente e il futuro, appesantisce le relazioni interpersonali e le carica di una paura sottile che si allea con il sospetto e l’insicurezza.
Ma la Parola di Dio viene in nostro aiuto e ci ricorda che la speranza mai deve morire in noi. Il cristiano non può lasciarsi vincere dallo sconforto o dall’angoscia. Deve essere certo, nella fede, che la sua vita è preziosa agli occhi di Dio e dunque se anche non è sempre facile comprendere il “perché” degli eventi che accadono, è sempre sicura certezza che l’Onnipotente vigila sulle sorti della storia e sa quando e come intervenire per salvare coloro che credono in lui.
Il cristiano è uomo che crea speranza e non disperazione.
Tuttavia, se vuole realizzare questa altissima missione, non deve chiudersi nel buio dell’immanenza. Deve essere sempre pronto ad alzare gli occhi al Cielo per attingere dal suo Signore ogni luce e ogni forza al fine di redimere la storia con coraggio, sapienza e determinazione.
San Paolo è in tal senso un fulgido esempio da imitare, un maestro da cui imparare come combattere ogni giorno la buona battaglia, conservando la fede e la serenità nonostante tutto (cf. 2 Cor 4,7-12).
Questa settimana è proprio lui che ci insegna dove rifugiarci nei momenti difficili della nostra vita, quando sentiamo il peso della nostra umanità e attorno a noi tutto sembra essere senza una via di uscita.
Uno solo deve essere il nostro Rifugio: il cuore di Cristo. È lì, e non altrove, che si trova la consolazione, quella vera. Cristo e solo Lui è la nostra Pace, la nostra Speranza, la nostra Consolazione:
«Fratelli, se c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi» (Fil 2,1-2).
San Paolo è maestro a cui l’uomo di oggi deve guardare necessariamente. Il motivo è semplice: cercare consolazione nelle filosofie e nei ritrovati dei moderni ideologi dell’immanenza non serve a nulla. Crea soltanto illusione e inquietudine. Alimenta le paure e amplifica le fragilità. Fa sprofondare l’uomo nelle sabbie mobili della falsità esistenziale e apre le porte alla disperazione.
Oggi più che mai il cristiano deve gridare con forza che la consolazione si trova solo in Cristo. Solo Lui è capace di consolarci nelle tribolazioni, nelle afflizioni, nelle angosce. Lui solo infatti conosce il nostro cuore, la nostra storia, ogni lacrima che scende sul viso nel cuore della notte, quando tutto tace e il sonno opprime gli uomini e avvolge come di un manto le loro menti. Lui solo sa come intervenire perché la luce diradi le tenebre più fitte.
Cristo Gesù consola l’uomo sofferente perché gli dona lo Spirito Santo e lo eleva dalla sua pochezza, lo innesta nella radice del divino, lo rende partecipe dei frutti della Redenzione.
Convinciamocene tutti e aiutiamo gli altri a fare lo stesso: con Cristo nel cuore e con il cuore in Lui ogni storia può essere redenta e salvata. Ogni ostacolo può essere affrontato con coraggio. Ogni croce può essere portata con serenità. Ogni battaglia può essere vinta.
Cristo è il Salvatore onnipotente, l’Amico fedele che mai tradisce, la Speranza certa che fuga ogni incertezza.
Invochiamolo con fiducia e presentiamo a Lui, nella preghiera costante, tutta la nostra vita. Accostiamoci con fede ai Sacramenti e camminiamo sempre con la Chiesa, sua Sposa.
La Vergine Maria, Madre di ogni consolazione e nostra celeste Regina, ci custodisca sotto il suo manto e ci renda capaci di consolarci a vicenda nel dono di Cristo, nostro unico Consolatore e Redentore.
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