La confusione non è cosa buona per l’umanità. Essa è fonte di separazione. Rende fragili, assai vulnerabili e sempre esposti alla tentazione che trova nel caos il terreno fertile su cui attecchire. Nella confusione non si è gli uni per gli altri, si è soli con se stessi. Manca la sinergia necessaria perché la forza dell’uno soccorra la debolezza dell’altro e il carisma dell’uno doni completezza al carisma dell’altro.
Eppure al giorno d’oggi la confusione va di moda. Vi è tanta confusione a livello teologico, morale, ecclesiale, culturale e sociale in genere. Sembra di essere ritornati al tempo della Torre di Babele quando gli uomini non si comprendevano più tra loro. Ognuno si era fatto una sua verità. Parlava la sua lingua, comoda e piacevole, che si era inventata dando sfogo alla propria creatività più assurda. L’incomunicabilità era la legge vigente e le guerre fratricide erano all’ordine del giorno.
È doveroso mettere ordine e contrastare questo fenomeno dilagante. Ma come fare per compiere un’opera così urgente e delicata?
Il Vangelo di questa Domenica ci viene in aiuto. Esso ci presenta Gesù che porta con sé, sul monte della Trasfigurazione, Pietro, Giacomo e Giovanni e li aiuta a comprendere secondo verità chi lui è qual è la sua missione.
«Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche » (Mc 9,2-3).
Pietro, Giacomo e Giovanni avevano ognuno una concezione personalissima del Messia, che non era affatto in sintonia con quanto il Padre aveva stabilito e rivelato. Pensavano ad un Messia alla maniera umana, che non salisse sulla croce e che usasse la spada per annientare i nemici del popolo di Dio. Avendo ognuno un pensiero falso su Cristo, erano confusi e perciò anche deboli, divisi tra loro, incapaci di costruire il Regno di Dio. In nessun modo avrebbero potuto un giorno prendere in mano le redini della Chiesa nascente per condurla con la sapienza dello Spirito Santo.
Gesù sapeva tutto questo, e perciò fece fare loro quell’esperienza forte in cui poterono contemplare il suo Volto trasfigurato alla presenza di Mosè ed Elia e ascoltare la voce del Padre celeste che lo accreditava. Da quel giorno la loro vita cambiò, perché capirono che di Cristo non si possono avere interpretazioni personali. Cristo è uno e va conosciuto nello Spirito Santo. Nessuno è autorizzato a inventarsene un altro. Nessuno.
Il Vangelo di questa Domenica afferma con estrema chiarezza che Gesù non vuole una Chiesa confusa. Non l’ha voluta ieri, non la vuole oggi, non la vorrà domani. Una Chiesa confusa non può compiere la missione alla quale è chiamata. Bisogna che ognuno dei suoi figli abbia le idee chiare, sappia senza errore alcuno chi è Cristo e conosca con sapienza di Spirito Santo il significato autentico della Parola di Dio.
Nella confusione non c’è vita ed è per questo che ognuno si deve riallineare con la volontà di Dio e con la retta interpretazione della sua Parola, che nulla ha a che fare con il pensiero del mondo. L’obbligo è per tutti. In particolare per i ministri ordinati che non possono far dire a Dio ciò che Lui non dice e mai ha detto.
Il riallineamento è possibile però ad una condizione: che si creda fermamente che la Parola di Gesù Signore è Verità che mai tramonta: «In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto» (cf. Mt 5,17-19).
Se oggi c’è confusione è perché si è caduti da questa certezza di fede. Si pensa che la Parola di Dio sia latte scaduto che non può nutrire le coscienze e non può risolvere i problemi attuali perché i tempi sono cambiati e c’è bisogno di un’altra “verità”.
Ma questo è inganno del principe di questo mondo che vuole discreditare Cristo e la Chiesa per seminare morte e distruzione.
Oggi più che mai, bisogna che ogni cristiano si convinca che Gesù non ha parlato invano e non ha concesso a nessuno l’autorità di cambiare la sua Legge. L’uomo deve accogliere il volere di Dio, con umiltà e sapienza di Spirito Santo. Non ci sono altre vie per costruire la civiltà dell’amore.
La Vergine Maria, Madre della Chiesa, aiuti ciascuno di noi in questo compito così importante e ci soccorra nei momenti di smarrimento affinché non cadiamo dalla retta fede.
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