La Vergine Maria è per noi Mediatrice potente presso il suo divin Figlio affinché otteniamo da Lui ogni grazia necessaria per la nostra santificazione e salvezza.
Per questo ci è stata donata dall’alto della croce: perché non ci smarriamo lungo la via, non ci lasciamo conquistare dai falsi idoli e dalla vanità, vinciamo il male, non ci scoraggiamo mai, perseveriamo sino alla fine nella retta fede e cresciamo nell’amore puro e perfetto che è la nostra vocazione universale.
Nessuno di noi – ed è bene che questo sia chiaro al nostro cuore – può essere discepolo autentico di Gesù senza la Vergine Maria.
Non può perché il discepolo del Signore, in virtù del Battesimo ricevuto, prima di tutto è figlio di Dio. Ha un Padre nel Cielo, ma ha anche una Madre celeste che lo deve generare a vita nuova nello Spirito Santo e condurre per mano verso la perfetta conformazione al Figlio dell’Altissimo, obbediente in tutto fino alla morte di croce.
Questa specifica missione di Maria emerge con tutta chiarezza alle nozze di Cana.
È vero che Ella fa sì che Gesù compia il primo miracolo, ma è altresì vero che Ella aiuta la fede dei servi e la rende capace di fare qualcosa di “impossibile umanamente”.
Sono le sue parole, il suo invito amorevole, che ha spinto i servi a “fare qualsiasi cosa il divin Maestro chiedeva”. Maria ha disarmato le paure di costoro, le loro titubanze e reticenze, il timore di poter essere licenziati in tronco dal maestro di tavola.
Maria è stata capace, con il suo sguardo materno, di incoraggiare i servi e far sì che loro obbedissero a Gesù. Il miracolo avvenuto a Cana è la trasformazione dell’acqua in vino, ma è anche – e forse prima ancora – l’obbedienza dei servi.
Un’obbedienza per nulla scontata, si badi bene, e per nulla facile.
Proviamo un istante a metterci noi nei panni di questi uomini. Saremmo noi stati capaci di riempire le giare di acqua fino all’orlo e poi di attingere da esse per portare vino al maestro di tavola? Avremmo noi avuto questo coraggio, questa fede invincibile?
Ognuno dia la risposta nel suo cuore, ma a mio parere una dinamica del genere non è affatto facile da realizzare.
Questo meraviglioso passo del Vangelo ci fa comprendere che Maria Santissima è per noi veramente necessaria. Senza il suo aiuto, non riusciamo ad obbedire a Gesù in maniera piena, puntuale e perfetta.
Possiamo anche comprendere razionalmente che lui ha per noi parole di vita eterna, che ci ama di eterno amore, che vuole solo e soltanto il nostro bene. Ma la nostra umanità e la nostra stoltezza sempre ci condizionano e non di rado ci portano alla disobbedienza.
Ci vuole qualcuno che venga in nostro soccorso e disarmi la nostra fredda razionalità. Ci vuole qualcuno che pieghi la nostra testardaggine e ci spinga a consegnarci pienamente a Gesù. Ci vuole qualcuno che infonda in noi la certezza che obbedire al divin Maestro vale più di tutto il resto, più della stessa vita.
Questo “Qualcuno” è Maria, la sempre Vergine, la Benedetta tra tutte le donne, la Madre amorevole e clemente che smuove le fondamenta del Cielo e fa sì che su di noi si riversi la grazia di Dio con tutta la sua potenza.
Maria può fare questo e nessun altro. Ecco perché dobbiamo imitare Giovanni che l’ha accolta nella casa del suo cuore e invocarla con fiducia senza stancarci, notte e giorno, nella salute e nella malattia, a Nazareth e a Gerusalemme, quando è facile dire “sì” e quando la tentazione di voltare le spalle a nostro Signore bussa con violenza alle porte del nostro cuore.
Se ameremo Maria Santissima, se Lei sarà il nostro celeste Rifugio nei momenti più delicati della nostra vita, se reciteremo ogni giorno con fede invincibile e grande fiducia il Santo Rosario, riusciremo anche noi a “fare qualsiasi cosa Gesù ci chiede e ci chiederà” (cf. Gv 2,1-11).
Dobbiamo esserne certi e non venire meno nel cammino della nostra santificazione. Anche per noi il miracolo più grande si compirà: ci fideremo di Gesù e avremo il coraggio di donare a lui il nostro cuore in ogni istante della nostra vita e in maniera totalmente incondizionata.
La Vergine Maria interceda per noi e ci prenda per mano. Abbia pietà dei suoi figli ingrati e testardi, e visiti i nostri cuori, li guarisca, li renda umili e miti affinché tutti la possiamo imitare nel dono perfetto che ha fatto di sé al Cielo per la salvezza di tutta la Terra.
Clicca sul link seguente per la Liturgia della II Domenica del Tempo Ordinario (C)
La parola di questa settimana è: qualsiasi cosa