Ogni discepolo di Gesù deve avere nel cuore una certezza incrollabile: nulla possiamo senza l’aiuto e il sostegno della grazia che viene da Dio.
Le nostre forze sono assai deboli, il nostro cuore è volubile, la nostra volontà fragile, il nostro corpo ferito dalla concupiscenza, la nostra anima appesantita da molti affanni, la nostra mente continuamente bombardata da mille false illusioni. Il peccato, che purtroppo non di rado è nostro compagno di viaggio, non ci lascia come siamo, ci corrompe lentamente dal di dentro e si allea con la storia di ogni tempo colma di contrasti di ogni genere e segnata dall’ingiustizia.
Ma la consapevolezza di questa nostra condizione – che si badi bene è per tutti – non deve farci deprimere o scoraggiare. Deve al contrario spingerci a rifugiarci nel cuore di Cristo Gesù per attingere in esso la forza per combattere ogni giorno e vincere la nostra battaglia contro il male.
È vero, siamo tutti stati azzannati dal serpente antico e facciamo esperienza di quanto sia potente il suo veleno. Ma dobbiamo credere, nel profondo del nostro cuore, che Dio ama ciascuno di noi e con la sua onnipotenza ci salva. Il suo amore è eterno e la sua sapienza sa trovare sempre una via perché la luce trionfi in noi e per noi.
Essere consapevoli della propria pochezza è motivo per aprirsi sempre maggiormente alla fede, e non per cadere in crisi o adagiarsi nel peccato.
Gesù ha sperimentato la fragilità della condizione umana, ma ha creduto nel Padre suo e nel sostegno dello Spirito Santo, si è lasciato da loro aiutare e mai è caduto in trappola. Anche noi possiamo e dobbiamo fare lo stesso.
A nulla serve piangersi addosso o lasciare spazio all’illusione che si possa vivere in un mondo che non esiste. Siamo tutti in cammino nel deserto verso la Terra promessa, nessuno escluso. Ognuno ha la sua croce da portare, ma ha anche tutta la potenza della grazia di Dio a sua disposizione.
Il male esiste, la nostra natura è quella che è, la tentazione insidia la nostra vita e le prove non mancano. Ma come insegna il divin Maestro la vittoria è a portata di mano per ciascuno di noi, nessuno escluso: «In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: “spostati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile» (Mt 17,20).
Tutti, ma veramente tutti, possiamo rimanere saldi nella volontà di Dio e assaporare la gioia di vivere che Gesù dona a quanti credono in lui.
Anche questa certezza dobbiamo avere nel cuore: la grazia di Dio risana la nostra natura e pian piano sperimentiamo i frutti della Redenzione che ci rendono più sereni, più liberi, più tranquilli.
Il cristiano sa che il Padre celeste ricompensa coloro che credono nel suo Figlio Gesù oltre ogni merito e oltre ogni aspettativa. Per questo motivo imbraccia ogni giorno le armi della luce e non si lascia irretire da niente e da nessuno.
La grazia però è necessaria e non dobbiamo mai dimenticarlo. La buona volontà infatti, da sola, non basta né bastano i buoni propositi, se poi si rimane lontani dai Sacramenti, Confessione ed Eucaristia in particolare, e non si dedica ogni giorno il giusto tempo alla preghiera personale.
«Per grazia siete salvati mediante la fede» (Ef 2,8), quella fede schietta eppure invincibile che ci insegnano i Santi e che tutti noi possiamo fare nostra giorno per giorno.
Coraggio allora! Lasciamoci avvolgere dalla grazia che il nostro Redentore ci ha meritato con la sua morte in croce. Confidiamo in lui e non rimarremo delusi in eterno. Lui solo ha parole di vita eterna e non inganna l’uomo perché lo ama e pensa sempre per lui il bene più grande.
Ci aiuti la Vergine Maria, Madre della Redenzione, con il suo amore materno e ci assista quando il peso si fa più pesante e le forze sembrano venire meno.
Clicca sul link seguente per la Liturgia della IV Domenica di Quaresima (B)