L’acronimo GIOBBELING è costituito da quattro elementi che dicono: lo spirito che anima il presente progetto (Giobbe), il suo ideatore (Be-l) e la sua principale caratteristica (ing).
L’ideatore: (Be=Bellantoni; l=Lucio) sono io, don Lucio Bellantoni, Sacerdote della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. Trovi informazioni sul mio conto nella pagina relativa presente in questo sito. In questa sede ti dico semplicemente che è una gioia per me – se ci riesco – aiutarti a conoscere Cristo Gesù, il suo amore, la sua potente misericordia che salva, la sua sapienza. Non ho altri fini se non questo e spero di riuscire nel mio intento con l’aiuto di Dio e il sostegno di quanti crederanno in questo progetto.
La principale caratteristica del progetto: (ing). In Inglese la forma “ing”, come certamente saprai, dice in un certo senso dinamicità, contemporaneità, attualità di un qualcosa che si sta facendo. Ho scelto questo suffisso perché sono convinto che la riflessione teologica è sempre in fieri. Essa non si può arrestare, pena la sua morte. La riflessione teologica non è ripetizione di concetti o di sistemi di pensiero, ma soffio dello Spirito Santo nel cuore del credente, e in particolare del sacerdote. Il dinamismo, la vitalità, la perenne novità celeste che sa intercettare il vissuto dell’uomo e innestarlo nel pensiero attuale di Dio, la devono caratterizzare. Sempre. Dovunque. Fino alla fine dei tempi. Il libro di Giobbe, in tal senso, è senza dubbio il libro teologico per eccellenza nella Sacra Scrittura perché è un libro di rottura con un mondo religioso che aveva fossilizzato il pensiero di Dio in un sistema teologico rigido e sclerotizzato che non poteva più aiutare l’uomo a camminare nel mistero che lo avvolge e che ha la sua perenne novità nel cuore del Creatore.
Lo spirito che anima il progetto che è rintracciabile nel libro di: GIOBBE. Come saprai Giobbe è un personaggio particolarmente misterioso e affascinante a cui la Bibbia dedica un libro. Personalmente sono un appassionato di questo testo e di questo “tale” tanto che ho fatto su di esso il Dottorato in teologia. Mi rendo conto tuttavia che non è possibile esaurire la ricchezza contenuta in questo stupendo libro che come tutta la Sacra Scrittura porta con sé la sapienza dello Spirito Santo che supera ogni nostra immaginazione e concettualizzazione. Ma torniamo a noi. Giobbe dice lo spirito che anima il presente progetto perché come Giobbe anche noi dobbiamo ogni giorno cercare il Signore con tutte le nostre forze, nonostante tutto, nella salute e nella malattia, nella gioia e nella sofferenza perché solo Lui può rispondere alle domande esistenziali presenti nel cuore dell’uomo. Solo Lui può dare senso alla nostra vita. Solo Lui ci conosce nel profondo del nostro essere più di quanto noi stessi ci conosciamo. Solo Lui può e sa condurci sulla via della salvezza e della pace mentre tutti gli altri sono “raffazzonatori di menzogne, medici da nulla, consolatori molesti” (cf. Gb 13,4; 16,2). Ecco perché le riflessioni che trovi in questo sito sono una ricerca di Cristo Gesù e della sua sapienza, nulla di più. In fondo l’esperienza di Giobbe è intrinsecamente orientata a questo fine se pensiamo che il giusto che viveva nella terra di Us rappresenta l’umanità che è nella grande sofferenza interiore fino a quando non incontra il Cristo crocifisso e risorto, impara ad ascoltarlo e ha occhi per contemplare la bellezza del suo volto che conquista e dona pace.
Giobbe è un cercatore appassionato di Cristo – e noi vogliamo esserlo con lui – ma ancora non può trovarlo perché non era giunta la pienezza dei tempi e il Verbo eterno non si era ancora fatto carne nel seno purissimo della Vergine Maria per opera dello Spirito Santo. Giobbe però Lo desidera e lui stesso – con un’espressione altamente poetica e al contempo profetica – lo definisce il Go’el dell’uomo, Colui che solo può riscattarlo dalle sue molteplici incompiutezze esistenziali.
Giobbe insegna tanto al cristiano di oggi che, ohimè, con troppa facilità mette da parte Gesù e rincorre i fantasmi del suo cuore e i falsi idoli creati dal mondo moderno che non possono dare pace e speranza a nessuno.
Insegna tanto anche a tutti coloro che a diverso titolo operano nella Chiesa al fine di evangelizzare i popoli e condurli a salvezza. A tal riguardo una delle convinzioni profonde che anima questo progetto è che esiste un legame inscindibile tra la riflessione teologica e l’azione pastorale: l’una non può esistere senza l’altra perché l’una attinge vitalità dall’altra. La riflessione teologica deve diventare azione pastorale altrimenti è sterile e morta in se stessa. Così l’azione pastorale, se non nasce da una costante e sana riflessione teologica, è un rincorrere il vento, un costruire castelli di sabbia, un’opera vana che può addirittura diventare nociva all’evangelizzazione e alla missione della Chiesa.
Su tutto, però, deve esserci lo Spirito Santo. È Lui che deve fare nuove tutte le cose, rinnovare le menti, orientare i cuori e renderli sempre più conformi al cuore di Cristo, Sommo Sacerdote e Pastore dei pastori, divino Maestro che solo sa qual è la via per amare oggi l’uomo e condurlo al Padre nostro celeste.
Lo Spirito Santo deve guidare costantemente il teologo e il pastore, perché solo chi si lascia muovere da Lui senza opporre alcuna resistenza, vede oltre le apparenze e può contemplare Cristo Gesù, Modello unico dell’umanità nuova e redenta che la Chiesa deve generare e costruire oggi e sempre attraverso il lavoro sinergico e comunionale di tutti i suoi membri: ministri ordinati, religiosi, laici, piccoli e grandi, sani e malati, popolo santo di Dio.
L’augurio è che ognuno possa trovare beneficio dalla consultazione del presente sito internet e impari, con l’aiuto dello Spirito Santo, a pensare e ad amare con il cuore di Cristo, unico Maestro sapiente che può illuminare le menti e diradare le tenebre dell’errore che oggi più che mai generano tanta inquietudine e smarrimento.
Tengo a dire che tutto è fatto gratuitamente secondo quanto insegna il Vangelo: “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,8). Ciò che c’è di buono non viene da noi ma è un dono stupendo della misericordia di Dio.
Alla Vergine Maria, Madre della Redenzione, che chiede ad ogni cristiano di essere voce del suo Figlio Gesù per la salvezza di tante anime, affidiamo le nostre fatiche e i nostri buoni propositi nella certezza che Ella provvederà come alle nozze di Cana affinché le giare non rimangano vuote e siano ricolmate del vino squisito e sempre nuovo della sapienza dello Spirito Santo che sola può aprire gli occhi dell’uomo perché questi contempli il volto dell’Onnipotente faccia a faccia e non più per sentito dire (cf. Gb 42,2-6).