Il segreto della perseveranza – Cristo Re (C)

Il segreto della perseveranza – Cristo Re (C)

La missione del cristiano è quanto mai ardua, perché sono molti coloro che si lasciano conquistare dal pensiero del mondo e difficilmente vogliono abbandonare il peccato, una volta che questo è divenuto loro amico.

La storia sacra lo insegna in ogni sua pagina: chi sceglie la luce deve necessariamente scontrarsi con le tenebre, che si oppongono a lui con forza e tentano in tutti i modi di fermarlo, scoraggiarlo, farlo retrocedere dal campo di battaglia.

Indifferenza, sordità, scherni, derisioni, calunnie, insulti, false accuse, provocazioni, travisamento della verità storica, persecuzioni di vario genere e mille altre diavolerie vanno messe in conto da chi vuole essere discepolo del divin Maestro. Lui stesso infatti così si esprimeva nel Cenacolo rivolgendosi ai suoi Apostoli: «se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi…» (cf. Gv 15,20-21).

Satana non gradisce che il cristiano diffonda ovunque le parole del Vangelo, perché queste sono parole che invitano alla conversione, separano con precisione il bene dal male, illuminano le coscienze e le liberano dalla confusione veritativa e morale, indicano la via della salvezza e insegnano ad amare con il cuore di Cristo. Per tale motivo egli fa di tutto per farsi un esercito di cristiani falsi tra i cristiani veri, sapendo che questa strategia rende facile la vittoria e fa precipitare molte anime nelle voragini dell’Inferno.

Bisogna che tutti, nessun escluso, vigiliamo sul nostro cuore, perché ancora oggi il principe delle tenebre “vaglia come il grano quanti decidono di seguire Gesù e li vuole conquistare con la sua falsità diabolica” (cf. Lc 22,31-34). Ancora oggi egli, come leone ruggente, va in giro cercando prede da divorare (cf. 1 Pt 5,8-9), affamato di morte e traboccante di invidia.

Perseverare sino alla fine nella professione della retta fede è veramente difficile. Dico difficile, e non impossibile, perché per grazia tutto possiamo. Ma bisogna che stringiamo i denti e combattiamo con tutte le forze. Non possiamo essere superficiali e pensare che il male non esista o che ci lasci in pace. Dobbiamo stare attenti, non abbassare la guardia, essere coraggiosi e soprattutto tenere fisso lo sguardo su Gesù crocifisso.

Sì, è questo il segreto della perseveranza: tenere fisso lo sguardo su Gesù crocifisso, come ha saputo fare la Vergine Maria sul Calvario, come hanno fatto i Santi e continuano a fare nel corso della Storia della salvezza.

Se per un istante ci distraiamo, se volgiamo altrove il nostro sguardo, iniziamo a vacillare e arriverà il momento del nostro tracollo, che potrebbe essere anche irreversibile.

Nel giorno conclusivo dell’Anno liturgico è questo l’invito forte e accorato che ci fa la Chiesa: “Volgete lo sguardo a Colui che hanno trafitto (cf. Gv 19,37), non dubitate che solo Lui è il vostro Redentore e l’unico Maestro da ascoltare”.

L’errore che molti cristiani fanno è quello di distrarsi, di lasciarsi lentamente conquistare dai falsi redentori dell’umanità che non mancano mai. Non si guarda più il Crocifisso e si inizia a guardare altri maestri.

Costoro, con le loro filosofie alquanto convincenti, inoculano nel cuore la “non fede” in Cristo e nella sua croce. In modo subdolo e invisibile fanno pensare a quanti cadono nei loro tranelli che non serve obbedire al Padre celeste, offrire a lui la vita nella grande sofferenza, rimanere sulla croce fino alla fine.

Dalla croce, per costoro, bisogna scendere, perché la croce non salva nessuno. I falsi maestri e falsi profeti di ogni tempo sono in tutto simili al cattivo ladrone che insultava Gesù, bestemmiava il suo santo nome, lo provocava con parole ingiuriose, lo invitava a scendere dalla croce e a far scendere dalla croce anche lui, nonostante la sua colpevolezza nota a tutti.

Questi falsi maestri e falsi profeti sono veri e propri carnefici dell’umanità. Invece di aiutarla ad aprire il proprio cuore a Cristo crocifisso, per essere da lui redenti e salvati, lo rendono odioso ai loro occhi. Lui che è l’unico Salvatore, necessario a tutti, è dichiarato un falsario e un bugiardo.

Questi falsi maestri e falsi profeti sono davvero spietati. Il peccato li ha accecati e il loro cuore indurito li rende amici di Satana e suoi soldati per la rovina di molti.

Tuttavia una cosa bisogna che sia chiara: chi cade nelle loro grinfie è colpevole, perché avrebbe potuto rimanere saldo nella fede. Si ripete quanto accadde nel Giardino dell’Eden: Eva si lasciò ingannare dal serpente e ingannò Adamo, ma poco dopo Dio non giustificò né lei né il marito. Entrambi furono dichiarati colpevoli e subirono le conseguenze dolorose dei loro sbagli che ancora oggi noi paghiamo a caro prezzo.

Volgere lo sguardo verso Gesù crocifisso. Questo dobbiamo fare tutti sino alla fine dei nostri giorni. Se vogliamo, possiamo. Il Signore non ci farà mancare la sua grazia, perché lui mai ci inganna l’uomo e mai ci chiede di fare l’impossibile. Ci chiede però la fede e l’umiltà del buon ladrone che riconobbe il suo peccato e chiese perdono, difendendo con coraggio il suo Redentore:

«Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!”. L’altro invece lo rimproverava dicendo: “Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male”. E disse: “Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gli rispose: “In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso”» (Lc 23,39-43).

La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ci insegni il segreto della perseveranza e ci dia ogni giorno la forza di tenere fisso lo sguardo sul suo Figlio Gesù, crocifisso per amore e vittorioso sul serpente antico per la sua perfetta obbedienza al Padre celeste.

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