La quarta Domenica di Avvento di quest’anno è dedicata a San Giuseppe, sposo castissimo della Beata Vergine Maria e padre putativo di Gesù.
Egli è un grande Santo, troppo spesso messo in sordina o non apprezzato abbastanza. La sua collaborazione piena con la grazia di Dio, il suo “sì” immediato e incondizionato, la sua fedeltà a quanto gli fu comandato di fare, permisero che la vita fragile del Figlio dell’Altissimo e della Madre sua fossero preservate dal ludibrio degli uomini e dalla malvagità di Erode.
E tutto questo gli costò, perché dovette anche lui rinnegare se stesso e prendere la sua croce. San Giuseppe ha amato Gesù di un amore purissimo e particolarissimo. Lui lo accolse nel suo cuore come fosse veramente suo figlio, tanto da consacrargli tutta intera la sua esistenza e rinunciando ad ogni suo progetto umano.
Il grande esempio, che ci ha dato San Giuseppe, deve spronarci ad essere, come lui, obbedienti al Padre celeste affinché la salvezza si compia in noi e per noi. Non dobbiamo avere dubbi: solo nella volontà di Dio è la nostra pace e il più grande bene per l’umanità:
«Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù» (Mt 1,20-21.24-25).
La missione di San Giuseppe fu altissima e quanto mai delicata, e lui la compì alla perfezione. Tuttavia tale missione non si è conclusa. Continua oggi e continuerà fino all’avvento dei cieli nuovi e della terra nuova, perché ciò che fece per Gesù e Maria lo continui a fare per ciascuno di noi, per tutta la Chiesa, per ogni famiglia.
San Giuseppe è un grande dono che Dio ci ha fatto. Lui vigila sulla nostra vita e intercede perché non ci accada di smarrirci lungo il cammino che conduce in Cielo.
Dovremmo tutti nutrire una devozione particolare per questo uomo giusto che ha dato la sua vita a Gesù. Dovremmo invocarlo con fiducia e chiedere spesso la sua intercessione perché ci protegga dal cattivo Erode e ci faccia sfuggire dalle sue mani.
Non dimentichiamo che San Giuseppe è il Custode della Chiesa universale. Lui sa che quando la Chiesa vacilla nella fede siamo tutti prede facili del lupo divoratore di anime, il demonio, e persone condizionabili da ogni vento di dottrina. E perciò si prende cura di Sacerdoti e laici, custodisce ciascuno di noi e ci ama tanto.
San Giuseppe è anche il Custode di ogni famiglia ed insieme a Maria e Gesù è l’icona sacra che ogni famiglia deve contemplare e imitare. Oggi più che mai, perché la famiglia è attaccata da ogni parte da tanti che la vogliono abbrutire e annientare.
Celebrare la festa di San Giuseppe il 19 marzo e il 1 maggio e poi dimenticarsi di lui non ci fa onore né ci aiuta a camminare nel bene.
In particolare i papà devono chiedere a San Giuseppe che li custodisca nella perfetta obbedienza alla volontà di Dio. Oggi infatti vi è una pesante crisi di fede che dipende in gran parte dall’allontanamento dei papà dalle Chiese. La Santa Messa, il Santo Rosario, la Catechesi, mille altre iniziative e le stesse riunioni necessarie per organizzare prime Comunioni e Cresime sono considerate da molti uomini “cose che interessano le mogli”. Non possiamo dire che questo sia un bel segnale.
San Giuseppe custodisca tutti noi nella volontà di Gesù Signore, e insieme alla Vergine Maria protegga ogni famiglia, ogni Parrocchia e tutta la Chiesa dalle molteplici insidie del mondo moderno.
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