Ognuno di noi è unico e irripetibile, perché tali siamo stati fatti per creazione da Dio. Nella sua onniscienza il Signore ha impresso nel nostro essere una particolare scintilla della sua Sapienza ed è per questo che la vita di ogni uomo è un grande mistero.
Non esistono due uomini o due donne uguali. Ognuno ha una sua specificità che riguarda la sua anima, il suo spirito e il suo stesso corpo, non in termini di esteriorità o accidentalità, bensì di essenza di ciascuno. Da qui dobbiamo partire se vogliamo non sciupare l’Avvento e comprendere come far sì che non manchi, nella storia della salvezza, quel nostro particolare contributo che il Signore ha pensato sin dall’eternità.
Ecco allora la domanda che dobbiamo porre a Gesù e a coloro che da lui sono a noi mandati come sua voce nello Spirito Santo: «Che cosa devo fare io personalmente per essere protagonista nella storia della salvezza secondo la volontà di Dio?» (cf. Lc 3,10-18).
L’interrogativo è personale, come personale e la volontà di Dio su ciascuno. E sia chiaro che nessuno può dire: “io non c’entro, posso rimanere ai margini, non mi compete perché il mio contributo è inutile”. Pensare questo significherebbe non aver compreso quanto prezioso nel cuore di Dio è ciascuno di noi.
Il Signore ci ama di eterno amore e vuole amare l’umanità attraverso la nostra specificità. Non solo amarla, quanto più redimerla e santificarla, guarirla dall’imperfezione ad essa connaturale che va trasfigurata nella Croce di Cristo.
Specificità vuol dire il cuore, l’anima, il corpo, lo spirito, il ministero, le competenze, la vocazione di ciascuno, che sono nostre e di nessun altro. Tutti siamo chiamati ad amare. Ognuno lo deve fare in modo personale, unico e irripetibile.
Un’ulteriore verità, in questa luce, dobbiamo comprendere: ci vuole qualcuno che per via mediata, sotto la potente mozione dello Spirito Santo e in comunione perfetta con la Chiesa, ci aiuti a conoscere questa via, che poi potremmo percorrere con il sostegno della grazia che sgorga dal cuore di Cristo crocifisso. Per coloro che andavano al Giordano questo qualcuno fu Giovanni Battista. Per ogni uomo che vive sotto il cielo e vuole essere redento da Cristo, deve essere il cristiano, ognuno secondo la propria parte di responsabilità, ministero, ruolo e carisma.
La voce dello Spirito Santo, che indica ad ognuno la sua via particolare per amare, dobbiamo dunque essere noi, gli uni per gli altri. È questa una missione sublime, e anche delicata, ma che nella fede siamo certi di poter percorrere fino in fondo, perché mai il Signore ci lascia soli. Lui, con il suo Santo Spirito, con la sua grazia, con la sua luce e Sapienza ci sostiene e noi riusciremo a realizzare questo meraviglioso compito che Gesù ci affida: amare con il cuore di Cristo e insegnare a tutti a fare lo stesso.
Ognuno di noi metta dunque il suo tassello di amore in circolo, nella vita della Chiesa, nell’alveo dell’umanità bisognosa di Redenzione, nel misterioso puzzle della storia della salvezza, che insieme componiamo giorno per giorno e vedremo realizzato quando il Signore lo vorrà nella sua eterna sapienza.
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ci aiuti e gli Angeli e i Santi ci prendano per mano.
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