Nel Getsemani Gesù dona a ciascuno di noi un grande insegnamento. Anche lui, vero uomo, dinanzi al supplizio della croce cominciò a sentire “paura e angoscia” e desiderò che passasse da lui quel calice amaro. Capì subito però che questi sentimenti potevano essere un pericoloso ostacolo verso il compimento pieno della volontà di Dio.
E così si mise in preghiera, allontanatosi dai suoi discepoli quanto un tiro di sasso. Nel silenzio e nella solitudine elevò il suo cuore nel cuore del Padre e chiese a lui la forza necessaria per andare sino in fondo. Gesù non permise che la fragilità della natura umana avesse il sopravvento e con determinazione e fermezza di spirito reagì nella fede. Non si chiuse nel suo dolore, non si lasciò scoraggiare dalla cattiveria dell’uomo né dal dolore atroce che avrebbe provato, non diede adito alla tentazione né lasciò spazio al dubbio.
Gesù sapeva che la preghiera era la soluzione al suo dramma e si prostrò dinanzi al Padre suo implorando la sua misericordia. Gesù entrò nel Getsemani angosciato ma ne uscì forte, sereno, pronto al martirio. Da Lui tutti noi dobbiamo imparare. La preghiera fatta con fede ci trasforma, cambia in profondità il nostro modo di essere.
Quante volte ci troviamo dinanzi a situazioni che non hanno soluzione umana. Quante volte sperimentiamo la fragilità della nostra natura e sentiamo forte la “paura e l’angoscia”. È allora che dobbiamo contemplare Gesù nel Getsemani, imitarlo e vincere con Lui e in Lui la nostra battaglia.
«Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu» (Mt 26,39). Nel Getsemani Gesù ci insegna che la preghiera deve essere al contempo implorazione di aiuto e consegna di sé al Padre, richiesta di ogni grazia e offerta di tutta la propria vita. Si prega per consegnare volontà, mente, cuore, anima e corpo al Dio onnipotente e santo che sa fare della nostra vita un capolavoro. Se manca l’offerta la preghiera è falsa o per lo meno assai imperfetta perché in essa manca la fiducia incondizionata nella sapiente misericordia di Dio che pensa per i suoi figli il bene più grande. Chi prega secondo verità ha nel cuore la certezza che c’è un mistero di amore che si deve compiere per lui e in questo mistero vuole entrare pienamente. Sa però che questo è assai difficile, è impossibile umanamente.
Ecco perché, come Gesù, presenta al Padre la propria storia travagliata, i propri affanni, le proprie paure, le proprie ansie e la propria debolezza innata sapendo che il Signore non deluderà le sue attese e presto riverserà su di lui lo Spirito Santo che consola, sorregge, guida, infonde coraggio e tanta pace nel cuore. Vissuta in tal modo la preghiera diventa per noi veramente un’arma potente con la quale possiamo combattere e vincere qualsiasi battaglia perché non agirà più in noi la fragilità della natura umana ma l’onnipotenza creatrice di Dio. A noi la fede di credere in essa.
Un’ulteriore caratteristica della preghiera di Gesù nel Getsemani è l’intensità. Gesù pregò per ben tre volte il Padre suo e lo fece con tutto il suo essere: cuore, mente, anima e corpo parteciparono ad una sorta di violenta battaglia tanto che «il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra» (Lc 22,44). Qualsiasi grazia, compresa quella necessaria per compiere la volontà di Dio, non si ottiene in un istante. Il Signore vuole vedere dinanzi a sé cristiani determinati, volitivi, fermi, risoluti che bussano insistentemente alle porte del suo cuore fino quasi a stancarlo.
Se non entriamo in questa mentalità di fede rimarremo sempre a mani vuote e la nostra vita non raggiungerà mai i vertici della più alta santità. Anche l’Apostolo Giacomo nella sua lettera è dello stesso parere: «Se qualcuno di voi è privo di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti con semplicità e senza condizioni, e gli sarà data. La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all’onda del mare, mossa e agitata dal vento. Un uomo così non pensi di ricevere qualcosa dal Signore: è un indeciso, instabile in tutte le sue azioni» (Gc 1,5-8). A noi la scelta: imitare Gesù o lasciarci sballottare qua e là dal vento impetuoso della storia.
Domande di riflessione:
Quali sono le caratteristiche principali della preghiera di Gesù nel Getsemani? Credi fermamente che con la preghiera è possibile vincere qualsiasi battaglia? Sei fermo, risoluto, determinato quando preghi? Credi fermamente che Dio pensa sempre per te il bene più grande?