Ma Gesù rispose a Giovanni: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare (Mt 3,15).
La vita cristiana è prima di ogni altra cosa consegna della propria volontà a Dio. Se questa consegna manca, non si è cristiani autentici. Ci si inganna e si ingannano anche gli altri perché non si può essere in nessun modo portatori di salvezza nel mondo. Fino a quando faremo la nostra volontà e inseguiremo i nostri progetti, nessuno passerà per mezzo nostro dalle tenebre alla luce. Saremo incapaci di essere persone mosse dallo Spirito Santo perché Questi non potrà agire in noi e attraverso noi in quanto troverà come ostacolo insormontabile la nostra stolta caparbietà.
Il Battesimo di Gesù al fiume Giordano ha questo grande significato. Esso si configura come il dono totale e pubblico della volontà del Figlio al Padre, perché la missione in mezzo agli uomini, che da questo momento inizia in maniera ufficiale, sia efficace e non sterile e vana.
Gesù va al Giordano per compiere ogni giustizia, cioè va per obbedienza e non per seguire una moda del momento o perché costretto da qualche necessità. Egli sceglie di rispondere all’invito del Padre celeste che lo chiama a divenire lo Strumento eletto per la salvezza dell’umanità intera. La sua è una scelta di amore, volontaria, che nasce dal desiderio di vivere non per se stesso ma per Colui che gli ha dato la vita e ha su di essa un progetto sapiente che vale la pena realizzare in pienezza.
Il Battesimo al Giordano è la manifestazione dell’interiorità profonda di Cristo, della sua obbedienza perfetta al Padre che intesse e ha intessuto i singoli istanti del suo esistere nell’eternità e nel tempo. Se ci pensiamo anche nel Cenacolo, nel Getsemani, sulla croce e in ogni altro momento del suo pellegrinaggio terreno, Gesù si è consegnato al Padre, liberamente e per amore, con nel cuore il fuoco della carità di chi crede fermamente che solo nella volontà di Dio è la nostra pace. Mai, neanche per un momento, Egli ha fatto la volontà degli uomini e per questo ha sconfitto il peccato inchiodandolo sul legno della croce dove pure è stato tentato in mille modi.
L’opera di Cristo è stata efficace non per ciò che Egli ha fatto ma per la consegna di sé al Padre che è stata incondizionata e perenne.
Il Battesimo di Gesù deve spingere ciascuno di noi a mettere da parte le nostre filosofie. L’unico pensiero che deve trionfare in noi è il pensiero di Cristo che è poi il pensiero del Padre. L’immersione che dobbiamo scegliere di fare non è nelle acque del Giordano, ma nella volontà di Dio che dobbiamo preoccuparci di conoscere con dovizia di particolari tutti i giorni della nostra vita nel confronto costante con la Chiesa e i suoi ministri.
Se vogliamo essere utili alla causa del Regno di Dio, dobbiamo scegliere di vivere fino in fondo la dinamica esistenziale che Gesù ha vissuto e ci ha insegnato: diciamo “sì” alla volontà di Dio, liberamente e per amore, e diveniamo causa di salvezza per il mondo intero.
E lo Spirito Santo cosa c’entra in tutto questo? Egli è Colui che deve operare in noi sia perché la nostra comunione con il Figlio e il Padre sia perfetta, sia perché le nostre opere siano capaci di Redenzione. Senza lo Spirito Santo saremmo soli con noi stessi. Ci morderemmo la coda giorno e notte poiché non comprenderemmo nulla di ciò che accade e di cosa il Signore ci chiede di fare per condurre a lui la nostra anima e quella dei nostri fratelli. Lo Spirito Santo deve essere per ciascuno di noi: occhi, orecchi, cuore, bocca, naso, mente, mani e piedi. O lui ci muove o sciuperemo all’infinito forze fisiche e spirituali per rincorrere il vento e costruire castelli di sabbia.
Lo Spirito Santo non è un accessorio nella vita del cristiano. Esso è essenza del nostro essere discepoli di Gesù e compagno inseparabile nella missione salvifica che ci è affidata. Lo dobbiamo invocare senza stancarci, chiedere con fiducia che operi in noi nei Sacramenti, ci ispiri pensieri e propositi santi, ci dia la forza di non venire meno nel cammino della vita. Se Gesù, il Figlio dell’Altissimo, ha avuto bisogno dello Spirito Santo, figuriamoci noi, gente impastata di creta friabile che si sgretola al primo soffio leggero.
Che la Vergine Maria ci ottenga la grazia per dire “sì” al suo Figlio Gesù che ci chiede di fare la sua e non la nostra volontà, e mandi su di noi lo Spirito Santo con i suoi sette doni perché tutto facciamo con sapienza e amore.