La vita cristiana è prima di ogni altra cosa ascolto del Signore che parla. La sua sapienza ci deve condurre e il suo Santo Spirito deve sempre muovere il nostro cuore e orientare i pensieri della nostra mente.
Solo così potremo edificare il suo Regno ed essere strumenti di salvezza gli uni per gli altri: «Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza» (Mc 12,29-30).
Ascoltare il Signore che parla è fonte di vita. Turarsi le orecchie e voltarsi da un’altra parte non può che procurarci guai di ogni genere.
Sono tanti in tal senso gli esempi che troviamo sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento, ma qui vogliamo prenderne in esame tre: Abramo, la Vergine Maria e Maria la sorella di Lazzaro. Da ognuno di questi personaggi trarremo un’idea che ci sarà utile per comprendere meglio in che senso ascoltare il Signore.
Di Abramo sappiamo che fu chiamato da Dio a mettersi in cammino verso la terra che Lui gli avrebbe indicato (cf. Gn 12,1-9) e che egli credette al Signore, lasciò tutto e partì senza sapere dove andava (cf. Eb 11,8). La sua fede fu veramente grande e divenne per lui fonte di perenne benedizione.
Abramo ci insegna una cosa molto importante e cioè che l’ascolto non è una volta per tutte. È ogni giorno, potremmo dire ogni istante. L’orecchio del cuore deve essere aperto costantemente, ma prima ancora è il cuore che deve essere disposto a cogliere ogni piccola indicazione che il Signore dona.
Come questo grande Patriarca dei tempi antichi anche noi spesso non sappiamo dove lo Spirito Santo ci vuole condurre. Egli non ci rivela subito i suoi progetti. Non ci dice in un istante ciò che domani accadrà, cosa ha pensato per noi, quale direzione dovremo prendere, quale sacrificio dovremo compiere. E questo perché Lui vuole educarci ad avere fiducia cieca in Lui, abbandonando i nostri pensieri e librandoci sulle ali del Vento di Pentecoste.
Si ascolta il Signore giorno per giorno, senza paura e senza ansie nella certezza che Lui ci ama e prepara oggi per noi un futuro particolare che via via conosceremo, se ascolteremo la sua voce. Gesù del resto ci ha insegnato che la nostra vita è nelle mani del Padre celeste che la custodisce con cura, ed è per questo che non dobbiamo temere: «non affannatevi per il domani…ogni giorno ha la sua pena…cercate oggi il Regno di Dio…voi valete più di molti passeri» (cf. Mt 6,25-34).
Dalla Vergine Maria dobbiamo imparare invece che l’ascolto è incondizionato. Al Signore piace che noi gli consegniamo tutto di noi e prima di ogni cosa il cuore. È lì che lui vuole dimorare. Però il cuore deve essere sgombro e leggero, libero da tutti i condizionamenti che potrebbero confonderci e rendere difficile la nostra obbedienza.
Anche qui è la fede che deve sostenerci. La fede nella sapienza eterna di Dio e nel suo amore per noi. Il Padre celeste non può avere che progetti di pace per ciascuno di noi. Lui non concepisce neanche per un istante il male. E allora ci prenda per mano giorno per giorno e fa di noi, piano piano, uno stupendo capolavoro.
Maria Santissima è Colei che più di tutti ha consegnato la sua vita a Dio. Lo Spirito Santo non ha trovato in Lei nessuna resistenza. Ha potuto “fare grandi cose”, perché il “sì” di Maria è stato perfetto, puntuale, immediato, totale.
Ascoltare il Signore significa allora donare a lui il nostro cuore, la nostra anima, la nostra mente, le nostre forze. Più noi siamo capaci di espropriarci, più la grazia di Dio opera in noi.
Anche qui va fatto un cammino impegnativo, ma possibile, sempre e comunque. Ciò che ci deve guidare è la certezza che Dio di ama di eterno amore e pensa per noi il sommo bene, anche se noi non sempre lo riusciamo a vedere nell’oggi della storia. Come bambini dobbiamo perciò lasciare che lui ci possa condurre, passo dopo passo, e giorno dopo giorno.
La Fanciulla di Nazareth è in questo Maestra da imitare con coraggio.
E infine Maria, la sorella di Marta e di Lazzaro, ci insegna che l’ascolto deve essere attento. Nulla di ciò che il Signore ha da dirci deve cadere a vuoto. Ogni piccolo particolare è di grande importanza, perché l’obbedienza non è ad una parola vaga, indefinita e confusa, ma a ciò che il Signore ha deciso per noi nelle piccole e nelle grandi cose di ogni giorno.
Ora, perché questo accada, è necessario che mettiamo da parte gli affanni della terra e il baccano del mondo che ci stordisce. Altrimenti facciamo la fine di Marta: ci stanchiamo, ci innervosiamo e ce la prendiamo con tutti.
Curando una sana disciplina di vita spirituale, dobbiamo trovare ogni giorno il tempo opportuno per metterci in preghiera e ascoltare, nel silenzio, il dolce sussurro della voce di Gesù. Cuore a cuore con lui cresceremo in quella sapienza che il mondo non conosce e una luce nuova illuminerà i nostri passi, quella luce che riempie il cuore di pace e orienta i nostri passi sulla via della Verità.
Ascoltare il Signore dunque è fonte di vita e gioia dello spirito. E l’ascolto deve essere costante, incondizionato e attento. La benedizione scenderà su di noi e i frutti di salvezza saranno abbondanti per noi e per tutti.
La Vergine Maria, nostra Madre e Regina, apra le nostre orecchie e ci insegni a fidarci ciecamente in ogni momento del suo Figlio Gesù.
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