L’amore a cui il cristiano è chiamato è amore soprannaturale che si può comprendere e vivere solo se si volge il proprio sguardo, con grande fede, verso il Crocifisso e si chiede a Lui luce, sapienza e forza.
Questo amore è soprannaturale perché sgorga dal cuore stesso di Cristo e al tempo stesso dal cuore di coloro che si lasciano fare nuove creature dallo Spirito Santo giorno per giorno, senza opporre resistenza.
In altre parole questo amore non può essere vissuto se si rimane vecchi nella propria natura, se non si diventa cioè partecipi dei frutti della Redenzione che sono orientati alla perfetta cristificazione del cristiano.
Come accade per gli alberi così è per noi. Se non cambia la nostra natura, non possiamo vivere il Vangelo che oggi la Liturgia ci fa meditare. Esso diventa per noi un peso insopportabile, un programma di vita irrealizzabile, una vera e propria utopia:
«In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. […] Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi» (cf. Lc 6,27-38).
È urgente per ciascuno di noi rafforzare la nostra fede nella preghiera e nei Sacramenti, che sono la via obbligata per essere guariti dal male antico che abita in noi e ci rende fragili, inclini alla ribellione, caparbi, orgogliosi, vendicativi, in una parola gente incapace di amare secondo verità.
La grazia è per noi necessaria. Essa però è a portata di mano. Non bisogna andare lontano per potersi abbeverare alle sue sorgenti. Basta recitare con fede il Santo Rosario, invocare con fiducia la nostra Madre celeste e il suo divin Figlio, accostarsi al Sacramento della Confessione sinceramente pentiti, partecipare con sincera devozione alla Santa Messa per cibarsi dell’Eucaristia, fonte e culmine della vita cristiana.
Il Padre celeste sempre, in ogni momento, ci dona la grazia che ci serve per amare con il cuore di Cristo. E lo fa in maniera gratuita, senza pretendere che paghiamo un prezzo impossibile. Basta chiedere, bussare alle porte del suo cuore, non stancarsi di alzare gli occhi al Cielo, non dimenticarsi di invocare la sua misericordia, e subito tutto il Cielo viene in nostro soccorso.
Amare con il cuore di Cristo è possibile per tutti. Dobbiamo credere in questo e non dubitare neanche per un istante. Gesù non ci inganna e sempre rende possibile per noi l’obbedienza alla sua Parola che salva, anche quando è assai esigente con noi.
La tentazione vorrebbe farci credere il contrario. Vorrebbe creare in noi lo scoraggiamento, farci pensare che siamo troppo fragili e non cambieremo mai. La tentazione vorrebbe farci sprofondare nel nostro peccato e spegnere in noi la fede, la speranza e la carità.
Ma noi non dobbiamo cadere in questa trappola. I Santi ci hanno insegnato che “tutto è possibile a colui che crede”. La montagna della nostra vecchia umanità, incline al male, può essere spostata e trapiantata nel mare della grazia santificante che rigenera il nostro essere, se noi lo vogliamo.
Coraggio allora, mettiamoci tutti a lavoro! Possiamo tutti “vincere la partita”. Partiamo dalla nostra esistenza. Chiediamo allo Spirito Santo che con il suo aratro celeste renda il nostro cuore terreno buono che accoglie tutta potenza di grazia che discende dall’Alto e che ci vuole rendere invincibili nell’amore vero, che redime, salva e converte.
Sosteniamoci a vicenda in questa opera mirabile, esortiamoci gli uni gli altri perché mai la stanchezza ci vinca, porgiamo la mano a chi è debole e lasciamoci aiutare se siamo in difficoltà.
Amare con il cuore di Cristo è ciò che dona senso alla nostra vita e al tempo stesso ciò che ci rende felici, perché giorno dopo giorno ci rende in tutto simili a Gesù Signore, Modello di umanità nuova che tutti siamo chiamati a realizzare in noi.
Interceda per noi la Vergine Maria, nostra Madre e Regina, e chieda al suo Figlio tutte le grazie di cui abbiamo bisogno per diventare ogni giorno di più immagine viva di Cristo nel mondo.
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La parola di questa settimana è: amare