«Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l’aurora. Verrà a noi come la pioggia d’autunno, come la pioggia di primavera che feconda la terra» (cf. Os 6,1-6).
Il cristiano deve sapere e credere con tutte le forze che il Signore non delude mai. Egli ci ama e non ci inganna, vigila sulla nostra vita e mantiene sempre le promesse che fa.
La storia lo attesta. Basterebbe pensare al mistero della Pasqua. La promessa fatta nel Giardino dell’Eden si è compiuta e si compirà per coloro che si aprono alla fede:
«Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gn 3,15).
Il male è entrato nel mondo per il peccato dell’uomo. Ha segnato profondamente la storia degli uomini e purtroppo continua a farlo con una violenza inaudita. Quanti innocenti che soffrono e muoiono a causa della superbia di coloro che decidono di separarsi da Dio e diventano strumenti di morte! Quante lacrime versate! Quanta desolazione che nasce dall’iniquità di uomini corrotti e divorati dalla falsità dell’antico serpente!
Ma non dimentichiamolo mai: il male non ha un potere illimitato. Lo scenario della storia attuale sembrerebbe farci pensare il contrario, ma noi non dobbiamo cadere in questa tentazione. In ogni pagina, la Sacra Scrittura attesta che Signore della storia è solo Cristo Gesù, il Risorto, il Vivente.
In lui tutte le promesse di Dio si sono compiute. La sua fede, il suo amore, il suo sacrificio, la sua sapienza eterna ha sconfitto il serpente antico. Gesù è la stirpe della nuova Eva, la Vergine Maria, su cui satana non ha potere.
Una cosa tuttavia dobbiamo tenere presente. Gesù ha vinto, ma noi ancora no. Ogni giorno siamo messi alla prova. Ogni giorno la nostra fede e il nostro amore sono attaccati dalle forze del male per essere soffocate.
Ecco perché è nostra responsabilità rinnovare la nostra alleanza con il Figlio dell’Altissimo. Con lui dobbiamo divenire un unico mistero per poter beneficiare dei frutti della Redenzione.
Ma questo è possibile solo ad una condizione: che ci affrettiamo a conoscere il Signore.
Lui per noi non può essere un estraneo, uno sconosciuto, un lontano. Deve essere la vita della nostra vita e il soffio della nostra anima. Cristo va conosciuto, e non in modo superficiale.
La sua Parola deve ogni giorno penetrare nel nostro cuore, sempre nuova e attuale, come il seme entra nella terra per portare frutto. E poi deve essere messa in pratica, vissuta fino in fondo, all’aria aperta o in quarantena nella propria casa, in compagnia degli amici e in famiglia, in una piazza e quando si è soli con se stessi.
Solo dalla conoscenza di Cristo nasce per noi la vittoria sul male. In ogni tempo, perché anche nel tempo della prova e della sofferenza, la tentazione non ci abbandona. E se noi non conosciamo Cristo, se la sua Parola non è nel nostro cuore e non illumina i nostri passi, non possiamo vincere. Saremo sconfitti.
La Quaresima dunque – e questo tempo particolare che stiamo vivendo a causa del COVID -19 –, sia per tutti noi occasione di grazia per affrettarsi a conoscere il Signore. Ogni giorno un po’ di più, a piccoli ma grandi passi.
Il Signore è vicino e non delude mai. Egli verrà di certo come l’aurora di un nuovo giorno.
Affrettiamoci a conoscerlo, ad amarlo, a servirlo, per schiacciare con lui la testa del serpente antico.
Ci aiuti la Vergine Maria, nostra Madre e Regina, e ci sostenga nella nostra battaglia di ogni giorno.