Il dono che Gesù ha promesso ai suoi Apostoli nel Cenacolo è lo Spirito Santo. Lo ha promesso a loro e anche a noi, che vogliamo essere suoi discepoli e testimoni coraggiosi del Vangelo nel mondo.
«Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce (Gv 14,16-17).
Lo Spirito Santo è il frutto, al tempo stesso, della preghiera di Cristo e della sua morte e resurrezione. È un dono di amore che dobbiamo accogliere con riconoscenza sapendo che è costato il sangue prezioso di Gesù crocifisso. Non possiamo sciuparlo o metterlo da parte. Se ci è stato donato, significa che è per noi veramente necessario.
Riflettiamo un istante. Non è forse vero che senza lo Spirito Santo siamo tutti smarriti? Senza il suo aiuto non possiamo conoscere i segreti del cuore di Cristo e camminiamo verso il nulla. Egli è per noi più che mille navigatori satellitari di ultima generazione. Illumina la nostra intelligenza e ci dona occhi per vedere lontano. Ci indica la direzione giusta da seguire e sa custodire i nostri passi dalle mille mine antiuomo che il nemico ha disseminato lungo il tragitto che ci conduce alla Terra promessa. Lo Spirito Santo è Spirito di sapienza e se ci lasciamo muovere da lui operiamo sempre scelte sagge, evitando di metterci nei guai con le nostre stesse mani. Egli è anche Spirito di santificazione che guarisce la nostra natura, la eleva in Dio e la santifica fino a divinizzarla in Cristo Signore.
Tuttavia dobbiamo stare molto attenti. Il Vangelo di questa sesta Domenica di Pasqua contiene in sé un particolare da prendere in seria considerazione. Gesù dice a noi che lo Spirito Santo è lo Spirito della verità (cf. Gv 14,17) e non quello del mondo. È cioè lo Spirito che è intimamente legato alla Parola di Dio, e dunque al pensiero di Cristo e del Padre che non ha nulla a che fare con il pensiero che governa chi vive nel peccato.
Lo Spirito Santo ha un’unica finalità: mostrarci la verità di Cristo e del Padre e realizzarla in noi con la sua azione misteriosa e graduale. Separarlo dalla Parola di Dio significa negare la sua stessa essenza e finire per usarlo al fine di giustificare le proprie idee.
Per intenderci ciò che lo Spirito Santo fa è quello di creare una perfetta comunione tra colui che crede e Dio. Lo mette in sintonia con gli intenti e i desideri dell’Altissimo e lo conduce verso il perenne compimento della Sua volontà. Non solo sul piano della conoscenza. Anche su quello della vita. È lo Spirito Santo infatti che “crea” Cristo nel cuore del cristiano e nella sua carne rendendolo in tutto a sua immagine. Lo Spirito Santo è lo Spirito di Cristo perché a lui attrae e conduce.
La nostra preoccupazione deve essere pertanto quella di custodire e rinsaldare tale unità sia a livello teologico che pastorale, e ciò può essere fatto solo nella misura in cui non separiamo neanche per un istante lo Spirito Santo dalla Parola di Dio. Per intenderci dobbiamo fare molta attenzione a non camminare con i nostri pensieri e dire poi che chi ci muove è lo Spirito Santo. Sarebbe questo un grave atto di ingiustizia e una vera e propria falsità. Lo Spirito Santo ci muove se noi camminiamo verso la verità tutta intera. Se la verità del Vangelo la accogliamo, la viviamo, la facciamo nostra.
Lo Spirito Santo non può ad esempio muoverci a vivere un amore falso, totalmente sganciato dall’osservanza dei dieci Comandamenti. Non può muoverci a fare il male, a sparlare gli uni degli altri perché “certe cose vanno dette”, a distruggere la famiglia giustificando l’adulterio, il divorzio, la convivenza, le unioni tra lo stesso sesso e cose del genere.
In particolare non può muoverci a vivere una fede senza una profonda dimensione ecclesiale che prevede un cammino di comunione tra Sacerdoti e laici nel rispetto reciproco dei ruoli, dei carismi e dei ministeri. Lo Spirito Santo infatti è lo Spirito che genera, guida e vivifica la Chiesa e nella Chiesa ciascuno dei suoi membri. Lo Spirito fa il Corpo di Cristo nell’Eucaristia e nella sua dimensione visibile dei figli di Dio che si lasciano da lui condurre.
Tocca a ciascuno di noi non creare confusione e vigilare perché mai si attribuiscano allo Spirito Santo cose che nulla hanno a che fare con la verità del Vangelo e con la perfetta volontà di Dio.
La Vergine Maria, Sede della Sapienza, ci accompagni nel nostro cammino e ci renda disponibili all’azione dello Spirito Santo che è lo Spirito della verità.