La vita cristiana è obbedienza alla volontà di Dio, consegna di se stessi allo Spirito Santo, attimo per attimo, affinché lui possa fare di noi ciò che desidera.
Solo questa è la via per realizzare la propria umanità, per non sciupare la propria esistenza sbagliando strada e decidendo di percorrere vie di incompiutezza esistenziale, se non addirittura di perdizione.
Lo diciamo nel Padre nostro, al centro delle sette domande, e dovremmo dirlo in tutti gli istanti che ci è dato da vivere: “Sia fatta la tua volontà, Signore. I miei pensieri non contano, né i miei desideri. Pongo nelle tue mani la mia pochezza, aiutami a fare sempre e soltanto qualsiasi cosa tu mi chiedi di fare”.
È difficile, è vero, pensare in questo modo, vivere in questa totale e costante consegna di sé a Dio, ma dobbiamo credere con tutte le nostre forze che è possibile per grazia e perciò intensificare la nostra preghiera, con tanta fiducia e tanta umiltà. Con Gesù dobbiamo frequentare il Getsemani, a volte con assiduità, perché il male non abbia il sopravvento su di noi, non ci confonda, non ci faccia cadere nello scoraggiamento, non ci separi dalla divina Sorgente della vita.
Ma spesso ci si chiede: come fare per conoscere la volontà di Dio? La risposta in verità è assai semplice: basta scrutare le Scritture e scorgere in esse i desideri che Dio ha su di noi. Dalla Sacra Scrittura bisogna partire, dalla conoscenza sempre più approfondita di tutto ciò che è in essa contenuto, da un vero e proprio studio delle pagine che la compongono.
Lo Spirito Santo farà il resto, ci guiderà attimo per attimo. Il Padre spirituale e i Pastori della Chiesa ci aiuteranno, ma se non partiamo dalla Sacra Scrittura non potremo mai conoscere la volontà di Dio. Avremo sempre una conoscenza superficiale e saremo sempre facilmente portati a dire volontà di Dio ciò che volontà di Dio non è.
È questo il dramma di oggi: non si crede più che la Sacra Scrittura non è una parola qualsiasi. Essa è ispirata, è uscita dal cuore di Dio, è vera e propria rivelazione. Ciò significa che quanto scritto nelle sacre pagine non è frutto di immaginazione umana. Non è un romanzo, per quanto scritto con un linguaggio a volte poetico, a volte misterioso, a volte coinvolgente. È al contrario Parola di Dio, uscita dal cuore del Padre che batte all’unisono con il cuore di Cristo nello Spirito Santo. È Parola che viene dal Cielo e non dalla Terra. È Parola che ha in sé un germe di immortalità, che può salvare le nostre vite, se lo vogliamo.
La Parola di Dio è molto di più che un manuale di filosofia o psicologia. È luce eterna che illumina le coscienze e dirada le tenebre dell’errore. È criterio di discernimento a cui nessuno che vuole conoscere e compiere il bene deve rinunciare. Essa è Parola “viva ed efficace, più tagliente di una spada a doppio taglio che separa con precisione ciò che è bene e ciò che è male” (cf. Eb 4,12)
Non è infatti una parola di uomo. Questa può essere imprecisa, e di fatto lo è. Ma la Parola di Dio è «perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice. I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi. Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti, più preziosi dell’oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante» (Sal 19,8-11).
Per tale motivo dobbiamo oggi più che mai riportare al centro della vita della Chiesa la Parola di Dio. Dobbiamo leggerla, meditarla, studiarla con zelo, annunciarla, spiegarla, far sì che essa risuoni in ogni cuore in tutta la sua bellezza.
Abolire la Parola di Dio, metterla in secondo piano, stravolgerla nel suo significato salvifico e immutabile, magari perché – si dice – molti non l’accolgono e se ne vanno e noi dobbiamo fare altro che sia più attraente o coinvolgente, è l’errore più grave che possiamo fare, oggi e sempre.
Una Chiesa che non pone a fondamento delle sue molteplici attività la Parola di Dio tradisce il suo Fondatore, il suo mandato, la sua specifica missione nella storia della salvezza. Non lo dimentichiamo mai: la Parola di Dio è vera rivelazione del cuore della Santissima Trinità e al tempo stesso luce che rivela a noi il mistero della nostra vita, della storia e di tutte le realtà e dimensioni che ci riguardano in quanto uomini e donne chiamati a vivere in perenne comunione di amore con Dio e tra di noi.
Che ciascuno di noi decida veramente di immergersi nell’oceano sconfinato e meraviglioso del cuore di Cristo inabissandosi nella conoscenza vera e sempre più perfetta della sua Parola. Che non passi giorno senza che leggiamo almeno qualche passo della Sacra Scrittura. Che ci innamoriamo tutti della Catechesi e di quelle vie che la Chiesa conosce per comprendere secondo verità le sacre pagine. Solo così cammineremo nella luce, di verità in verità, e non ci lasceremo ingannare dal principe di questo mondo che vuole solo e soltanto la nostra rovina.
Ci aiuti la Vergine Maria, Donna sapiente e Stella della nuova evangelizzazione, affinché diventiamo tutti esperti conoscitori dei segreti del cuore di Cristo e manifestazione visibile del suo amore gli uni per gli altri.
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