La vita cristiana è dono di sé al Padre celeste, in Cristo Gesù, per la salvezza del mondo intero. È offerta della propria vita al fine di perpetrare, sino alla fine dei tempi, la Redenzione che ancora non è del tutto compiuta.
Questo significa che ogni discepolo di Gesù deve sentirsi inserito in un mirabile e misterioso dinamismo salvifico in cui deve fare la sua parte, senza delegare ad altri ciò che tocca a lui fare e senza pensare che la sua offerta sia inutile.
Come nel corpo umano c’è bisogno dell’apporto di tutte le singole membra così nella Chiesa c’è bisogno dell’apporto di ogni singolo battezzato. Ecco perché nessuno deve sentirsi esentato dall’offerta di se stesso e deve sempre tenere presente che la comunione nel dono e dei doni è la forza dirompente che strappa il mondo dal potere del Maligno.
Ma come fare concretamente per offrire se stessi al Padre celeste in Cristo per la salvezza di tutti?
La risposta è semplice: offrendo al Signore la propria giornata, fatta di giusto lavoro e vissuta in santità di vita. E questo laddove si vive: in famiglia, a casa, a scuola, in ufficio, in ospedale, sul cantiere, lungo le strade di questo mondo, sul posto di lavoro e in ogni altro contesto esistenziale.
Con semplicità e carità, con pazienza e spirito di sopportazione, con umiltà e con competenza, facendo bene ogni cosa come dinanzi a Dio e per il bene di tutti, la vita diventa un dono prezioso con cui si arricchisce l’umanità intera, a partire da coloro che vivono accanto a noi.
Donarsi ogni giorno laddove si vive è fonte di gioia vera, se tutto è fatto nel nome del Signore e con lo sguardo rivolto al cuore di Gesù.
La vita poi si offre anche in Parrocchia, partecipando alla Santa Messa, ai momenti di formazione e di preghiera, mettendo a frutto i propri carismi e “non disertando le riunioni come alcuni hanno purtroppo l’abitudine di fare” (cf. Eb 10,25).
Quanto sarebbe bello vedere in Parrocchia tutti presenti! Piccoli e grandi, papà e mamme, nonni e nonne, catechisti, fanciulli e ragazzi, padrini e madrine. Tutti insomma. La presenza già sarebbe un ottimo punto di partenza, una testimonianza meravigliosa che diventa al contempo incoraggiamento vicendevole nel cammino di fede.
La vita si dona anche in Parrocchia perché la Vigna del Signore è vasta e c’è bisogno di tanti operai che si danno da fare. Ognuno al suo posto, collaborando nella perfetta sinergia pastorale, mostrando al mondo una Chiesa viva, dinamica, propositiva, che si lascia guidare dallo Spirito Santo in ciascuno dei suoi membri per stupire il mondo con la potenza dell’amore vero.
Eh, sì! L’amore vero, perché di quello c’è bisogno per fare della propria vita un’offerta gradita a Dio. Sia in famiglia, sia a scuola, sia a lavoro, sia in ogni altro luogo.
Infatti la nostra storia è segnata dal peccato e le sue conseguenze si fanno sentire dentro e fuori di noi.
Tutti ci accorgiamo che non è sempre piacevole né facile vivere “in pace” una singola giornata. A volte c’è un po’ di stanchezza, a volte un po’ di tristezza, a volte un po’ di pigrizia, a volte mille altri ostacoli che appesantiscono mente e cuore. E poi ci sono i nostri e altrui difetti, le mancanze di carità, i caratteri difficili, il nervosismo e lo stress che possono fare capolino…
Ma tutto questo non deve vincere i nostri buoni propositi. Non deve cioè impedirci di fare della nostra vita un’offerta gradita a Dio, gravida di tanta potenza di grazia che si riversa sull’umanità.
Ogni piccolo istante che ci è dato da vivere lo dobbiamo offrire con amore a Gesù, e se ci costa farlo, perché sentiamo il peso della nostra umanità, quell’offerta vale di più e la benedizione per noi è maggiormente abbondante.
Chi ama veramente non teme di sacrificarsi, né di pagare di persona il prezzo necessario per il riscatto di coloro che porta nel cuore, ma anche per ogni uomo che vive sotto il Cielo ed è spesso lontano da Dio. Chi ama veramente offre tutto al Signore e non sciupa neanche un milligrammo della sofferenza che accompagna spesso le sue giornate.
Che il Signore ci conceda l’amore vero della vedova del Vangelo (cf. Mc 12,38-44) e che non dà a lui e ai fratelli il superfluo, ma le cose più belle, il cuore e l’anima, tutta la propria vita.
Ci aiuti in questo la Vergine Maria, nostra Madre e Regina, e ci ottenga dal Figlio suo benedetto un cuore in tutto simile al suo.
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