La lotta contro il male è di ogni discepolo del Signore. Sin da piccoli, e fino a prima di esalare l’ultimo respiro, si è tentati perché si abbandoni la via di Dio e si percorrano vie di perdizione.
Lo insegna la vita di Gesù, nostro Maestro, che conosciamo dai Vangeli. Anche per lui le tentazioni e i pericoli furono innumerevoli. Ancora in fasce conobbe la cattiveria di Erode e dei suoi soldati. Prima di iniziare la sua missione pubblica si scontrò con Satana nel deserto. Venne subito e per tre anni messo alla prova da scribi e farisei. Dovette far tacere gli indemoniati nelle sinagoghe e lungo le strade della Palestina. Venne ingiuriato in ogni modo mentre era inchiodato sulla croce affinché distruggesse in un istante, con la disobbedienza al Padre suo, tutto quello che aveva costruito in trentatré anni di lungo lavoro. Persino Pietro, futuro principe degli Apostoli, avrebbe voluto impedirgli di compiere la sua missione secondo verità.
Gesù si scontrò realmente con il male e lo vinse. Dovette lottare con tutte le sue forze e non fu risparmiato in nulla, pur essendo il Figlio dell’Altissimo. E tutto questo fece e patì per insegnare a noi, suoi discepoli, che siamo sempre sotto attacco e non possiamo distrarci.
Ma oggi cosa accade? Accade che il cristiano si lascia confondere dal pensiero del mondo e dice con disinvoltura che il male non esiste. Così trionfa la filosofia sulla teologia, le teorie dell’uomo ateo e miscredente sul Vangelo di nostro Signore, l’immanenza sulla trascendenza, la stoltezza sulla sapienza che viene dall’Alto. Le conseguenze sono devastanti sulle presenti e future generazioni e la responsabilità di questo stato di cose non è del mondo pagano. È del battezzato che finisce per preferire le tenebre alla luce, in modo diretto o indiretto, attivo o passivo.
«Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!”. E Gesù gli ordinò severamente: “Taci! Esci da lui!”. E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui» (Mc 1,23-26).
L’episodio dell’indemoniato nella sinagoga di Cafarnao non è una favoletta che gli evangelisti hanno narrato per dare sfogo alla loro immaginazione. È storia di sempre, realtà concreta che lo Spirito Santo ha scritto a caratteri indelebili sulla pergamena, per mezzo dei suoi agiografi, perché noi, leggendo questa Parola che viene da Dio, ci convinciamo che Satana non è un concetto filosofico. È un angelo ribelle, astuto e agguerrito, che vuole la nostra rovina e insidia il nostro calcagno, come ha insidiato il calcagno della Vergine Maria.
Satana non è un personaggio mitologico né un fantasma con cui la Chiesa vuole spaventare i suoi figli. È un angelo decaduto che ha scelto di ribellarsi contro il suo Creatore e, poiché in tal modo ha perso per sempre la beatitudine celeste, divorato dall’invidia si impegna giorno e notte per distruggere la Chiesa e il suo divino Fondatore. Egli infatti sa che solo loro possono opporsi alla sua azione devastante e possono sconfiggerlo.
Perciò ancora oggi entra persino nelle Chiese per assoldare i suoi falsi profeti e seminare ovunque falsità e morte. Con abilità sorprendente riesce anche a costruirsi vere e proprie sinagoghe (cf. Ap 2,8-11; 3,7-13) in cui istruire i suoi discepoli per farne dei professionisti dell’occulto che anche in nome di Dio propaghino i suoi pensieri, facendoli passare come pensieri santi.
L’uomo oggi, però, non vuole credere in questa verità che è da sempre parte essenziale del depositum fidei. Si scandalizza se si parla di Satana, del suo regno di tenebra, delle sue strategie diaboliche, dell’Inferno che purtroppo è diventato e diventa il destino eterno di molti.
Anche noi, se vogliamo essere discepoli di Gesù, dobbiamo combattere la lotta contro il male. Dobbiamo imbracciare le armi della luce (cf. Ef 6,10-20) e porre ogni attenzione perché la vittoria non è a portata di mano per nessuno. Dobbiamo crescere in santità e fortificarci in ogni virtù. Dobbiamo costruire una Chiesa unita, comunionale, in cui ciascuno diventa la forza dell’altro, mossi ognuno dallo Spirito Santo che solo può sostenerci sul campo di battaglia.
Ancora oggi esistono sinagoghe piene di diavoli, siano essi in carne e ossa o meno. Tuttavia la fede della Chiesa insegna che nessuno può sconfiggere l’Onnipotente e quanti camminano nella sua volontà. Questo deve rasserenare il nostro spirito e mettere nel nostro cuore la certezza che la Parola di Gesù è vera e si compie: «Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!» (Gv 16,33).
La Vergine Maria, nostra celeste Protettrice, sia nostro scudo e nostra forza. Ci ottenga l’abbondanza di ogni virtù e una perenne effusione di Spirito Santo in ogni momento della nostra vita.
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