Le lotte di potere dilaniano da sempre la storia degli uomini e generano sofferenza e morte, distruzione e devastazione in ogni dove.
Esse non hanno risparmiato neanche il Collegio apostolico e lo avrebbero disintegrato se Gesù non fosse intervenuto con la sua sapienza ispirata:
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno» (cf. Mt 20,17-28).
La natura dell’uomo è natura a cui non piace l’obbedienza. Dopo il peccato originale, che è entrato in essa come virus letale e non è stato ancora debellato, è natura ribelle, orgogliosa, concupiscente, che tende alla prevaricazione sull’altro e non alla comunione.
C’è gente che per conquistare posti di potere è disposta a tutto. Si vende persino la coscienza, il proprio ministero, la propria identità e missione. E questo accade in tutti i settori della vita sociale, persino in seno alla stessa Chiesa.
È molto triste che ciò accada e bisognerebbe prendere in tal senso seri provvedimenti.
Tuttavia solo una è la soluzione: la santità della vita, il crescere in una visione di fede dell’esistenza, la collaborazione sincera con la grazia di Dio che deve e può purificare, sanare, rigenerare la natura dell’uomo.
Non servono le Leggi umane. Esse sono un palliativo, curano i sintomi, ma non risolvono alla radice il problema. Sono Leggi che vanno fatte, sempre in armonia con le Leggi divine e mai in contrasto con esse, ma non sono esse la soluzione definitiva.
La Legge da sola non basta. È via per educare, illuminare, sanzionare anche, se necessario. Ma la Legge deve sempre camminare in sinergia con la grazia che viene dallo Spirito Santo.
Se un cuore non guarisce dal virus della concupiscenza e della sete di potere, che sono potenti alleati della superbia, ci saranno sempre lotte intestine in ogni ambito dove l’uomo vive, e molte saranno le vittime. Moltissime.
La sofferenza provocata dalle lotte di potere è incalcolabile. Dilania l’umanità intera e riempie di lacrime amare l’intero pianeta Terra.
Ognuno di noi, pertanto, non cerchi il suo interesse, ma quello di Cristo e della sua Chiesa. Non segua gli istinti della sua natura ferita dal peccato, ma si faccia obbediente allo Spirito Santo, che sa indicare a ciascuno il posto che deve occupare nella storia della salvezza.
È da quel posto, e non da un altro, che dobbiamo bere il calice della volontà di Dio, perché solo da quel posto possiamo servire il Signore e i fratelli in santità e giustizia.
Ci aiuti la Vergine Santa, nostra Madre e Regina, e ci ottenga un cuore umile, semplice e libero da ogni sete di potere.