La fede è virtù necessaria per dare compimento alla propria esistenza e consegnarla a Dio, unico Signore sapiente che conosce per noi la via della salvezza.
Se cadiamo da essa il buio avvolge la nostra mente e noi precipitiamo in breve nel baratro della falsità, operando scelte che non possono che distruggere noi e gli altri. La storia insegna – a chi la guarda con occhi di Spirito Santo – che vi è un abisso tra chi sceglie la fede e chi invece preferisce l’incredulità. I fiumi straripano per tutti e i venti si abbattono gagliardi su ogni cuore, ma alla fine solo la casa fondata sulla roccia rimane stabile in eterno e resiste anche agli attacchi più violenti che il male le infligge (cf. Mt 7,21-27).
Nella fede si deve crescere ogni giorno, senza mai sentirsi arrivati e nella consapevolezza che il cammino nel deserto è ancora lungo, pieno di insidie e di serpenti velenosi, costellato di prove, e assai difficile a causa del sole cocente che brucia e consuma ogni energia spirituale e fisica. Una fede piccola è incapace di stabilizzare l’esistenza dell’uomo e far sì che non si entri in confusione dinanzi alle mille domande a cui ogni giorno bisogna dare risposta. Con essa non si va lontano. Non si può. È impossibile.
Anche noi pertanto, come i discepoli nel Vangelo di questa XXVII Domenica del Tempo Ordinario Anno C, dobbiamo pregare molto e chiedere al Signore che ci conceda la grazia particolare di una fede robusta, granitica e invincibile. Solo essa potrà stabilizzare la nostra esistenza e renderla autenticamente umana e cristiana.
Si badi, però, che non parliamo di una fede anonima, bensì della fede in Gesù Cristo quale unico Maestro, Salvatore e Redentore dell’uomo. Parliamo di lui come il Mediatore unico tra il Cielo e la terra che conosce i misteri del Regno di Dio e ce li rivela perché noi possiamo convertirci e avere la vita. Parliamo di lui come il solo che può risuscitarci dai sepolcri delle nostre elucubrazioni mentali che generano semplicemente morte e sofferenza in ogni tempo e in ogni luogo del pianeta terra.
Questo va gridato con tutte le forze, oggi più che mai, perché sono tanti coloro che pensano che tutte le fedi siano uguali. In molti luoghi e da molte cattedre si insegna che si può fare a meno di Gesù. Basta credere, avere degli ideali, dei valori, e tutto il resto non conta. Basta essere brave persone, non volere il male di nessuno e vivere mangiando il proprio pane onestamente, nella propria casa e nel recinto angusto del proprio orticello. Ma insegnare tutto questo è grande stoltezza!
Se Gesù non serve, se è possibile salvarsi da questo mondo di tenebra senza di Lui, allora vale il mito del “buon selvaggio” di antica data e tutte le altre invenzioni di questo o quel filosofo che ha affermato o afferma ciò che il suo cuore gli detta e la sua immaginazione gli suggerisce. Se Gesù non serve, non serve neanche la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica e ognuno può farsi la sua “Chiesa” proiettando in essa le proprie esigenze, i propri sogni, le proprie immoralità.
Anche in questo caso viene in nostro aiuto la storia, se letta con onestà di Spirito Santo. Essa ci insegna che Gesù non è inutile. È necessario. È insostituibile. È fondamento primo e ultimo di ogni vivere umano. Laddove Egli viene messo da parte il male semina veleni di ogni genere, le anime si perdono e l’Inferno si riempie. Dove manca la sua luce tutto si oscura. Dove manca la sua grazia la fragilità dell’uomo ha il sopravvento e con essa la concupiscenza, la sete insaziabile di denaro, l’opportunismo, l’ingiustizia, la malvagità, il rancore, l’odio, la perversione, l’orgoglio, l’invidia e ogni genere di iniquità. Cristo Gesù è l’unico Redentore dell’uomo, il solo che ci dona la vera libertà e con essa la gioia di vivere.
La fede che salva non è anonima. È fede in Lui e nella sua Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica che è il suo corpo nel quale si inseriscono tutti coloro che cercano con coscienza retta la Verità.
Non si tratta certo di offendere nessuno, né si intende disprezzare quanti a diversi titolo si impegnano con cuore sincero per il bene dell’umanità. Si vuole, però, rendere testimonianza al Vangelo perché chiunque lo desideri possa diventare parte viva della storia della salvezza e strumento della misericordia di Dio Padre, che vuole che tutti i suoi figli vivano felici nella sua Casa.
La Vergine Maria, nostra Madre e Regina, ci conceda la grazia di amare Gesù di credere in lui, nostra Pace e nostra Speranza.