Mai lamentarsi contro il Signore – Esaltazione della Santa Croce

Mai lamentarsi contro il Signore – Esaltazione della Santa Croce

Lamentarsi contro il Signore è sempre sbagliato. Lui è l’Innocente, il Santo, l’Onnisciente che opera nella storia con infallibile precisione. Le sue vie sono misteriose, spesso incomprensibili, ma sono sempre vie di salvezza.

Eppure quante volte siamo come il popolo degli Ebrei! Ci lamentiamo in Egitto per la durezza della schiavitù nella quale viviamo a causa del nostro peccato. Ci lamentiamo davanti alle acque del Mar Rosso, vinti dalla paura che nasce dalla nostra fede assai piccola nell’onnipotenza divina che sa creare una soluzione dove soluzioni non esistono. Ci lamentiamo nel deserto, perché il viaggio è lungo e difficile, non possiamo gustare cibi succulenti e siamo costretti ad una vita di sacrificio.

Siamo, in altri termini, incontentabili e sempre pronti ad ergerci a giudici di Dio e degli uomini. Noi abbiamo ragione, mentre gli altri hanno torto. Noi siamo nel giusto, mentre gli altri non fanno altro che perseverare nella loro ingiustizia.

Veramente grande è la pazienza del Signore! Meriteremmo di essere sterminati, perché non ci fidiamo di Lui, non lo ascoltiamo, disobbediamo come se non fosse nulla, preferiamo la nostra testardaggine, ci sentiamo sempre vittime e mai carnefici, eppure Lui non si stanca di accompagnarci nel pellegrinaggio terreno. Sempre viene in nostro soccorso e fa di tutto per piegare la nostra volontà all’obbedienza alla sua Parola, unica Parola che salva. I serpenti brucianti, e ciò che ne seguì, sono da intendersi in questa luce come un atto straordinario della sua misericordia: «In quei giorni, il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: “Perché ci avete fatto salire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero”» (Nm 21,4-5).

Sarebbe opportuno, anzi urgente, che ognuno di noi cambiasse prospettiva e atteggiamento.

Prospettiva, per imparare a guardare la storia come un’occasione preziosa per crescere, diventare forti, acquisire le sante virtù, decidersi a fuggire il male con orrore e non piuttosto come un tempo utile solo per fare ciò che ci piace, impigriti nella nostra “confort zone” che ci siamo costruiti ad hoc.

Atteggiamento, per diventare soldati di Cristo che combattono ogni giorno la battaglia contro la fragilità della nostra condizione e contro le potenze del male che ci assalgono, piuttosto che diventare gente pusillanime, disfattista, piagnucolona.

Se lo vorremo, di sicuro la grazia di Dio non mancherà e noi potremo raggiungere risultati eccellenti che oggi neanche immaginiamo di poter raggiungere. Riusciremo ad attraversare il deserto della vita con serenità e coraggio, ad affrontare le difficoltà senza mai venire meno, a trasformare ogni sofferenza in Redenzione, ad elevarci in Dio, nella sua sapienza e nella sua santità.

Il Signore questo chiede a ciascuno di noi: di sviluppare le grandi potenzialità che portiamo scritte nella nuova natura che abbiamo ricevuto il giorno del nostro Battesimo; di “far funzionare” lo Spirito Santo che con i suoi sette doni, dal giorno della nostra Cresima, arde dal desiderio di condurre una moltitudine di anime a Cristo; di lasciarci trasformare dall’Eucaristia in uomini e donne capaci di amare alla maniera di Cristo; di vivere ciascuno la nostra vocazione edificando il Regno di Dio e divenendo sempre più “luce del mondo e sale della terra” (cf. Mt 5,13-16).

Lamentarsi contro Dio è sempre sbagliato, oltre che inutile e irrispettoso verso di Lui. Possiamo non comprendere tutto. È normale. Così è stato, per esempio, anche per Abramo, Mosè, il giusto Giobbe e persino la Vergine Maria e San Giuseppe. Ma in fondo non serve comprendere quando la fede è viva nel cuore. Ciò che conta è conoscere la volontà di Dio e, come bambini, abbandonarsi alla sua sapienza in cui è scritto il sommo bene per ciascuno di noi.

Questa fiducia cieca porta pace nel cuore. Questa fiducia cieca ci libera dalle mille schiavitù che appesantiscono l’esistenza. Questa fiducia cieca – soprattutto – permette allo Spirito Santo di operare in noi e di plasmarci, giorno per giorno, per fare di noi persone migliori, anzi sante.

Camminiamo dunque nel deserto, e se abbiamo smarrito la via che Cristo ci indica, ritroviamola e imbocchiamola senza indugio! Il sole picchia. La stanchezza bussa alle porte del cuore. I serpenti e gli scorpioni sono sempre in agguato. Ma non siamo soli. Con noi c’è Gesù, la Vergine Maria, gli Angeli, i Santi e le Sante, la Chiesa e tante persone che ci vogliono bene, anche se non sempre ce lo dicono.

Che il Cielo ci aiuti e ci accompagni in questo cammino difficile ed entusiasmante.

 

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