Ogni anno la Quaresima inizia ponendo dinanzi ai nostri occhi Gesù tentato da Satana nel deserto: «Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo» (Mt 4,1).
Il Figlio dell’Altissimo, si scontra con le astuzie del demonio che vorrebbe farlo uscire dalla volontà del Padre per realizzare un messianismo di stampo umano, terreno, immanentista, che condurrebbe l’uomo alla morte eterna.
Gesù è stato tentato, ma non è caduto in trappola. È rimasto saldo nella missione che gli è stata affidata. Nulla ha aggiunto e nulla ha tolto a ciò che gli è stato comandato di fare, ha compiuto ogni desiderio del Padre suo per operare l’umana Redenzione.
Grazie alla sua fortezza, alla sua sapienza, alla sua determinazione, al suo coraggio, alla sua capacità di sacrificare tutto se stesso, affrontando prove e sofferenze di ogni genere, le porte del Paradiso si sono aperte, e possono essere attraversate da quanti credono in lui e sono suoi discepoli, e lo dimostrano con i frutti dello Spirito Santo che producono.
Gesù ha vinto il male a nostro beneficio. Per amore nostro ha pagato un prezzo altissimo, perché non veniamo inghiottiti dalle tenebre.
Ma non dimentichiamo un particolare assai importante: Egli è rimasto saldo nella volontà del Padre suo anche per portare nel Cielo la sua umanità.
Anche Gesù, in quanto vero uomo, doveva salvare se stesso e la via era per lui quella che tutti dobbiamo percorrere: l’obbedienza a Dio Padre, al Vangelo e allo Spirito Santo, fino alla morte e alla morte di croce.
Gesù ha vissuto pienamente quella parola stupenda che aveva annunciato ai suoi interlocutori e che tutti dovremmo scrivere nel profondo del nostro cuore a caratteri cubitali: “A che serve guadagnare il mondo intero, se poi perdiamo la nostra anima? Qual vantaggio avremo avuto alla sera della vita, se per noi si apriranno le porte dell’Inferno eterno?” (cf. Mt 24-28).
Nella nostra società, che ha messo da parte il Vangelo e che ha deciso di non insegnare più il santo timore di Dio, questa verità è dimenticata, disprezzata, negata da molti.
Si smarrisce il fine da raggiungere, che è la vita eterna e non quella terrena.
Anche noi, come Gesù, dobbiamo essere forti e non cadere in quella terribile terza tentazione che è la porta della nostra perdizione:
«Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: “Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai”. Allora Gesù gli rispose: “Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”» (Mt 4,8-10).
Conquistare il mondo intero e poi perdere la nostra anima è grande stoltezza. È sciupare una vita intera per rincorrere il vento, per trovarsi alla fine della battaglia sconfitti, trafitti dal peccato e divorati dagli inganni del tentatore.
La vita eterna è dono a noi offerto che non possiamo rischiare di perdere. Dobbiamo vigilare e scegliere di servire il Signore, adorando lui e soltanto lui.
La Vergine Maria, Donna forte e invincibile nella fede, ci assista, ci guidi, ci protegga in tutti i giorni della nostra vita.
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