La salvezza di cui parla il Vangelo va intesa come consegna della propria vita allo Spirito Santo con totale e incondizionata disponibilità del cuore.
Si è salvi nella misura in cui ogni giorno si fanno proprie le parole che la Vergine Maria disse all’Angelo Gabriele: «Eccomi, sono la serva del Signore. Avvenga di me, quello che hai detto» (cf. Lc 1,26-38). Si badi bene: ogni giorno, e non una volta ogni tanto, perché il “sì” alla volontà di Dio va rinnovato istante per istante.
Non basta dire “sì” oggi o per un mese, un anno, un decennio. Il “sì” allo Spirito Santo deve essere per sempre e anzi deve diventare pian piano sempre più perfetto.
La Vergine Maria ha consegnato tutta se stessa non solo a Nazareth, al momento dell’Annunciazione della nascita di Gesù, ma anche in seguito, quando è dovuta fuggire in Egitto, quando al Tempio l’ha trovato tra i Dottori della Legge dopo tre giorni di angoscia, durante trentatré lunghi anni e poi al Calvario, quando ha dovuto offrire al Padre, nella grande sofferenza, il suo Figlio unigenito per la nostra salvezza. Persino nel Cielo, ancora oggi, continua a donare tutta se stessa a Dio perché Lui possa operare le sue meraviglie attraverso di Lei.
La consegna della nostra vita allo Spirito Santo, insomma, deve essere costante, perché la salvezza non si compie una volta per tutte. Essa è un cammino graduale, un percorso che va fatto fino in fondo, con serenità e al tempo stesso con coraggio. Un percorso che deve lentamente trasformare tutto il nostro essere, redimerlo e portarlo nella perfetta obbedienza alla volontà di Dio.
Iniziare non basta. Bisogna perseverare sino alla fine. Solo allora la salvezza è compiuta, quando come Gesù sulla croce si può dire: “Tutto è compiuto! Cioè, ogni parola del Padre si è realizzata in me.
Ma di cosa c’è bisogno perché questa consegna diventi possibile?
C’è bisogno prima di tutto di una grande fede nell’eterna sapienza divina che supera infinitamente la nostra stoltezza e non di rado cozza con essa. Questa fede è quanto mai necessaria. O noi crediamo che lo Spirito Santo ha ragione e non sbaglia mai oppure finiamo per vacillare, tentennare e persino cadere in tentazione.
La fede che solo nella volontà di Dio è la nostra pace è virtù che sempre dobbiamo custodire e coltivare. Da essa veramente dipende la nostra salvezza!
Chi custodisce e coltiva la propria fede, con la preghiera, con la partecipazione assidua alla Santa Messa e alla Catechesi, con il confronto periodico con il padre spirituale e osservando tutte le altre regole che la Chiesa insegna è già a metà dell’opera. Potremmo dire – per utilizzare un’immagine dei nostri giorni – che costui è già vaccinato. Non è del tutto immune dal virus della perdizione, perché questa immunizzazione non ci appartiene finché siamo su questa terra, ma ha un’altissima percentuale di possibilità di salvarsi.
Dobbiamo difendere pertanto con i denti la nostra fede in Cristo e nel suo Vangelo, senza mai perderci d’animo e senza lasciarci confondere da chi vorrebbe allontanarci da lui.
Un’altra cosa va però detto prima concludere. Perché la consegna si possa realizzare secondo verità è necessario conoscere la Parola di Dio, e conoscerla anche bene. Non si tratta infatti di una consegna vaga, sentimentale, immaginata. Si tratta di una consegna ad una particolare volontà di Dio che va conosciuta e accolta di volta in volta.
La Vergine Maria, a Nazareth, prima ha ascoltato la Parola dell’Angelo, poi ha chiesto ulteriori chiarimenti e solo dopo ha detto il suo “sì”. La consegna che Ella ha fatto di sé è stata al particolare progetto che Dio voleva realizzare in Lei e per mezzo di Lei, ed è stata una consegna consapevole, responsabile, fatta con coscienza, libertà e volontà.
Se la Parola manca, se non si conosce la volontà di Dio, quale consegna potrà esserci e dunque quale salvezza si potrà realizzare? Nessuna.
Ecco perché Gesù ci chiede di andare in tutto il mondo ed annunciare il Vangelo ad ogni creatura, con sapienza e fermezza di Spirito Santo: «In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato”» (Mc 16,15-16).
Facciamo nostro questo suo invito, perché da esso dipende non solo la nostra salvezza, ma anche la salvezza di tante anime che a diverso titolo il Signore ci affida.
La Vergine Maria ci aiuti e interceda per noi oggi e sempre.
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