In continuità con quanto affermato la scorsa settimana è opportuno chiarire ora che l’uomo nuovo, capace di amare con il cuore di Cristo, nasce e cresce, fino a diventare pienamente cristiforme, grazie alla mediazione della Chiesa Cattolica.
La pienezza della verità e della grazia, infatti, non sono date all’uomo direttamente dall’Alto. Sono date per via mediata, ecclesiale, e più precisamente attraverso i ministri ordinati che sono inseriti nel solco della Successione Apostolica che custodisce, interpreta e trasmette fedelmente, assistita dallo Spirito Santo, il deposito della fede (cf. DV 10; UR 3).
Ciò significa che senza l’opera sapiente della Chiesa Cattolica l’uomo rimane nella sua natura vecchia e non può produrre i frutti dello Spirito Santo (cf. Gal 5). Non gli basta la buona volontà né i proponimenti sinceri, né sono sufficienti le scienze umane in tutte le loro diramazioni, perché se la natura dell’uomo non viene redenta è un albero cattivo che può produrre solo frutti cattivi.
Gesù è chiaro nelle sue parole. Siamo noi che troppo spesso non le comprendiamo come dovremmo e allora facciamo dire allo Spirito Santo cose che non ha detto:
«Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo» (Lc 6,43-44).
Come un albero non può cambiare natura da se stesso, così un uomo non può cambiare natura se non passa attraverso la mediazione ecclesiale. È la Chiesa infatti che effonde lo Spirito Santo come Spirito di conversione, santificazione e rigenerazione con il Battesimo; che perdona il peccato e crea il cuore nuovo con la Confessione; che fa l’Eucaristia; che ammaestra in modo autorevole i suoi figli e quanti vogliono ascoltarla; che è garantita dal suo Fondatore contro le potenze degli inferi (cf. Mt 16,18), cioè contro gli errori dottrinali che sempre si inoculano nelle menti e nei cuori.
Dove manca la Chiesa le tenebre si infittiscono sempre più e il male produce morte e devastazione nell’uomo e fuori di esso.
Ora è bene sottolineare che la necessità della Chiesa Cattolica nel processo di cristificazione dell’uomo, e dunque di conversione e santificazione, è vera e propria volontà di Dio. In altre parole non è la Chiesa Cattolica che si è data da se stessa questo altissimo compito. È stato Gesù stesso che l’ha costituita “sacramento universale della salvezza” (cf. LG 48), ed Ella risponde a tale vocazione nel corso dei secoli.
Perciò pretendere di escludere la mediazione ecclesiale e volere che l’uomo sia buono, misericordioso, paziente, umile, operatore di pace, mite, sapiente, capace di amare, pronto al perdono, costruttore di civiltà e datore di vita è andare contro la volontà di Dio rivelata. È altresì illudere se stessi e il mondo intero e persino ostacolare la Redenzione se non addirittura impedirla con ragionamenti che sono totalmente contrari alla logica del Vangelo e che seminano nei cuori veleno di morte, perché li allontanano dalle sorgenti della verità e della grazia.
Chi dice che la Chiesa Cattolica non è necessaria nel processo salvifico è in fondo simile al cieco di cui parla il Vangelo di questa Domenica che prende per mano un altro cieco e lo conduce alle soglie della buca della falsità esistenziale per poi consegnarlo per sempre a Satana (cf. Lc 6,39).
Prima di concludere un’ultima cosa, però, va detta: la Chiesa non svolge la sua missione se ciascuno dei suoi figli non crescono in santità giorno dopo giorno e donano tutta la loro vita al loro Maestro e Signore.
L’ex opere operato esiste, ma non esclude, anzi esige, l’ex opere operantis. Ciò significa che è responsabilità grave di ogni cristiano vincere il peccato e lasciare che lo Spirito Santo lo muova come ha fatto con Gesù, la Vergine Maria e i Santi.
Questo vale per tutti, dal Santo Padre all’ultimo dei battezzati, perché nessuno è esentato dalla necessità di scegliere personalmente Cristo, il suo Vangelo, la sua Croce. Il Signore infatti ci invita alla santità, ma non può realizzarla in noi se noi non lo vogliamo e non glielo chiediamo istante per istante.
Ognuno dunque deve fare la sua parte nella Chiesa in santità e giustizia, per il suo bene e per il bene di tutti, altrimenti invece di edificare il Regno di Dio può di fatto ostacolarne la diffusione, nonostante abbia ricevuto i Sacramenti che ha ricevuto.
Che la Vergine Maria ci aiuti tutti a dire come Lei il nostro “sì” allo Spirito Santo per essere così membra vive e non cellule tumorali dell’unico Corpo ecclesiale dal cui seno devono sgorgare la verità e la grazia che salvano l’umanità e la redimono.
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La parola di questa settimana è: Chiesa mediatrice