La gioia di vivere è dono sublime che Gesù fa a quanti credono in lui e si lasciano condurre giorno per giorno dallo Spirito Santo.
Questa gioia particolarissima, che è pienezza di essere e che tutti in fondo desideriamo, solo il Figlio dell’Altissimo può donarcela. Il mondo non la conosce né ha i mezzi necessari perché l’uomo possa conquistarla, ma tenta credenti e non credenti, nutrendoli di false illusioni, affinché si consegnino alla vanità e al peccato, si separino dalla vera Vite che è Cristo e diventino tralci secchi utili solo per essere bruciati nel fuoco (cf. Gv 15,1-11).
Viene Natale, la festa della nostra Redenzione, e l’invito che entra con violenza in ogni casa qual è? Quello di cercare la gioia in esperienze stravaganti, crociere da sogno, fughe dalla realtà, paradisi artificiali, regali di ultima generazione, abbuffate da guinness dei primati, vincite di lotterie milionarie, veglioni di Capodanno da sballo e chi più ne ha, più ne metta.
Il Natale è diventata una festa commerciale – e mi pare che su questo possiamo essere tutti d’accordo. Si pensa al corpo e non all’anima, alla terra e non al Cielo, a ciò che passa e non a ciò che rimane in eterno. Basti pensare che le Domeniche di Avvento le strade sono intasate, perché tutti devono correre nei negozi, lasciando le Chiese vuote, o quasi.
Sinceramente, se dovessi definire cosa è oggi il Natale nell’immaginario comune, direi che è “l’elogio della concupiscenza”. E la concupiscenza non porta gioia.
Gesù è venuto per guarire la nostra natura da questo virus letale che ci rende insoddisfatti, liberarci dalla schiavitù del peccato, infondere nei nostri cuori la pace che nasce dal conoscere lui, nutrirci di verità e grazia, renderci partecipi della natura divina eppure Gesù viene messo da parte. Babbo Natale attrae di più, muove i mercati, è più simpatico, più magico, più conveniente.
Sia chiaro che non ho nulla contro Babbo Natale, che tra l’altro trae le sue origini da San Nicola, Santo della carità che amava i bambini. Ma Babbo Natale ti lascia come sei! Lascia la tua anima arida come un deserto e la tua vita come terra brulla in cui non si può ammirare la bellezza di nessun fiore.
Babbo Natale non può donarti la gioia di vivere, perché non ti dona né la luce per capire ciò che è bene e ciò che è male né la forza per portare ogni giorno la croce che ti salva. Babbo Natale non ti può dire quello che ti dice Gesù:
«Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore: “Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi”» (Is 35,3-4).
Queste parole solo il Figlio dell’Altissimo le può dire, perché solo Lui le può realizzare. Esse non sono parole qualsiasi. Sono parole in cui si nasconde l’onnipotenza creatrice del Dio del Cielo e della terra, Colui che ha creato l’uomo e lo ha redento.
La gioia di vivere non è una chimera. È un dono grandioso che Gesù vuole fare a ciascuno di noi, ad ogni uomo e donna che vivono nel tempo.
Gesù è capace di “irrobustire le mani fiacche e rendere salde le ginocchia vacillanti”. Lui non ci inganna. Bisogna però che lo invochiamo con fiducia, senza stancarci; che non dubitiamo del suo amore; che impariamo ad aspettare i suoi tempi, che sono alquanto misteriosi.
Gesù è la nostra forza. Non una forza terrena, ma celeste, soprannaturale, divina. Con il suo aiuto tutto diventa possibile. Lo diceva San Paolo e anche noi dobbiamo esserne certi: «Tutto posso in Colui che mi dà la forza» (Fil 4,13).
Gesù infonde coraggio a chi crede in lui e dice a tutti: “Non temete, vengo presto a salvarvi! Non mi dimentico di voi, siatene certi. Siete preziosi ai miei occhi. Per voi ho dato la vita, sono nato in una grotta e morto sulla croce. Il mio amore per ciascuno di voi è eterno. Confidate in me e non rimarrete delusi! Lasciate che io apra i vostri occhi e purifichi i vostri cuori. Perseverate sino alla fine dei vostri giorni e la vostra ricompensa sarà sovrabbondante”.
La gioia di vivere nasce dalla fede in Cristo, che deve sempre più rafforzarsi, crescere in noi, e rivestirsi di certezza incrollabile. Gesù non ci inganna. Lui mantiene le promesse. Lui è il nostro Redentore e fa’ sempre ciò che dice.
Ci assista nel nostro cammino la Vergine Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, e ci custodisca nel suo abbraccio materno che infonde tanta pace.
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