Il Triduo pasquale si apre ogni anno con l’Ultima Cena, in cui Gesù compie due gesti particolari con cui dice il suo grande amore per noi: spezza il pane e lava i piedi ai suoi Apostoli.
Con lo spezzare il pane ci invita a diventare in lui, anche noi, Eucaristia vivente gli uni per gli altri. Noi cristiani non possiamo essere egoisti, non possiamo pensare solo a noi stessi. C’è una folla – che è l’umanità intera – che attende il nostro amore. Nel Cenacolo, il richiamo alla moltiplicazione dei pani è forte. Gesù in quel caso partì da ciò che un ragazzo possedeva, cinque pani d’orzo e due pesci, e dopo aver alzato gli occhi al Cielo e aver pronunciato la benedizione, con essi, moltiplicati in sovrabbondanza, sfamò più di cinquemila uomini. Oggi, nel nostro tempo, nelle nostre Chiese, chiede a noi di non tenere per noi la nostra vita, ma di offrirla a lui, di consegnarla nelle sue mani perché lui possa spezzarla e farne dono di amore per la salvezza del mondo intero. Spezzare il pane è condividere ciò che si è e si ha, senza paura e con la serena certezza che il Padre provvederà affinché tutti possano avere vita dalla nostra vita trasformata ad immagine della vita di Gesù Maestro.
La lavanda dei piedi aggiunge a questo dono, che siamo chiamati a farci gli uni gli altri in Cristo Signore, la modalità o meglio l’atteggiamento del cuore. L’amore vero infatti è umile. Sa chinarsi sulle sofferenze e la condizione storica dell’altro per risollevarlo, donargli speranza, fargli comprendere che la sua vita è preziosa ai nostri occhi. E tutto questo lo fa con semplicità, senza pensare troppo a chi si ha dinanzi. L’amore vero non giudica e non condanna. Cerca sempre, nello Spirito Santo, la via migliore di tutte perché il peccatore si ravveda e il giusto perseveri fino alla fine. Gesù ha lavato i piedi a tutti i dodici Apostoli. Li ha lavati anche a Pietro che lo avrebbe di lì a poco rinnegato, e a Giuda che aveva già deciso di tradirlo per un losco guadagno. L’amore dunque non guarda in faccia a nessuno. È obbedienza al Padre celeste, sempre e nonostante tutto, perché solo l’amore trionfi e la luce della grazia diradi le tenebre del peccato.
La Vergine Maria, nostra Madre e Regina, ci aiuti a spezzare il pane della nostra esistenza e a saperci lavare i piedi gli uni gli altri, con umiltà e semplicità di cuore.
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