I Re Magi – Epifania del Signore 2018

I Re Magi – Epifania del Signore 2018

I Re Magi sono per noi un grande esempio da imitare. Loro umanamente parlando avevano molto, probabilmente tutto. Erano possedenti, erano quotati nella società del loro tempo, erano acculturati, erano all’avanguardia in quanto a conoscenze scientifiche. Eppure, questi uomini, si sono messi in cammino perché hanno capito che la verità non è nell’uomo, ma in Dio, che bisogna cercarla. La verità è Dio stesso, e per conoscerla bisogna incontrarlo. Lui che è il Creatore del cielo e della terra, Lui che è l’Onnipotente e l’Onnisciente, Lui che ama l’uomo e muore per la sua salvezza.

I Re Magi, uomini umili e dalla coscienza retta, hanno permesso a Dio di parlare al loro cuore. Non si sono fatti più sapienti di Dio. Si sono fatti invece ammaestrare da lui. È questa la loro grandezza: hanno considerato la loro scienza un nulla in confronto alla sapienza celeste.

E per questa loro umiltà sono stati premiati. Hanno visto la Stella, si sono messi in cammino, hanno ascoltato le antiche profezie, sono giunti a Betlemme e hanno potuto contemplare il nato Re dei re.

Dio benedice sempre l’umiltà. Dio benedice sempre coloro che si fanno piccoli e riconoscono di essere “nulla” senza il loro Creatore e Redentore. Di questa umiltà oggi c’è bisogno più che mai perché ancora oggi il Signore possa parlare al nostro cuore e indicarci la via della salvezza.

Il frutto dell’umiltà, che i Re Magi hanno potuto assaporare, è quella “grandissima gioia” che provarono nel vedere dinanzi ai loro occhi la Stella che li stava conducendo all’incontro con il Figlio dell’Altissimo, gioia che fu simile a quella che provò il vecchio Simeone quando poté stringere quel Bambino avvolto dal mistero tra le sue braccia.

«Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra» (Mt 2,10-11).

La grandissima gioia, di cui si parla il Vangelo in questo giorno dedicato all’Epifania del Signore, è la gioia che ogni uomo dovrebbe cercare. Essa nasce dall’incontro con Gesù, dal contemplare lui, dall’adorare lui. Non è frutto di svaghi folli o giochi pericolosi. È la gioia che nasce dalla consegna della propria vita a Gesù, tanto da divenire con lui un unico mistero di amore. La gioia vera è quando il Vangelo diventa la tua legge, nella consapevolezza che in esso è la verità dell’uomo e del mistero che ti avvolge. Un mistero che non puoi sciupare o denigrare, ma che devi amare e scoprire giorno per giorno con l’aiuto dello Spirito Santo.

La gioia non è rincorrere le illusioni di una vita affogata nei vizi, né nello stordimento che opera il baccano del mondo moderno che impedisce di pensare, di riflettere, di meditare, di assaporare il silenzio interiore in cui parla l’Onnipotente perché si vuole rivelare e fare conoscere affinché tu lo possa amare di più.

La gioia non è neanche mettersi al di sopra di tutti, tronfi di superbia e orgoglio come ha fatto Erode che nella sua stoltezza non ha capito che Gesù era nato anche per lui, perché si potesse salvare.

La gioia di vivere è lasciarsi amare dal tuo Creatore e Redentore che non ruba niente a nessuno perché lui arricchisce tutti donando a tutti se stesso che è la Ricchezza più preziosa il cui valore non ha eguali.

La Vergine Maria, che ha superato ogni creatura in umiltà, ci aiuti in questo giorno santo dell’Epifania del Signore ad imitarla affinché anche noi possiamo conoscere la gioia vera che Ella cantò nel Magnificat.

Al link seguente trovi la Liturgia della Parola dell’Epifania del Signore 2018