TERZO INCONTRO: l’Eucaristia, nostra forza (Gv 6,48-58)

 

DI CHE COSA PARLIAMO…

Vivere il Vangelo e fare la volontà di Dio è possibile solo per grazia. Non è cioè qualcosa che possiamo fare con le nostre forze. La nostra fragilità è tanta e per di più il peccato ci indebolisce grandemente. Ma dove attingere la forza celeste? La via è una sola: l’Eucaristia. Chi mangia con fede il Corpo di Cristo e beve il suo Sangue diventa pian piano invincibile e sconfigge il male che sempre muove guerra all’uomo. Diventa altresì uomo virtuoso che non si lascia conquistare dai vizi e vive la vera libertà dei figli di Dio. L’Eucaristia è Gesù stesso che si fa nostro Cibo e ci comunica la sua stessa vita divina. Non ci sono alternative: o mangiamo l’Eucaristia oppure la Santa Messa sarà per noi un rito sterile e vano che non potrà mai cambiare la nostra vita che rimarrà vita spiritualmente mediocre.

Una cosa va però detta. L’Eucaristia va mangiata con le giuste disposizioni d’animo. Prima di tutto bisogna essere in grazia di Dio e cioè bisogna confessarsi quando necessario e chiedere perdono dei propri peccati. In tal senso la Confessione – e dunque l’assoluzione sacramentale – è legata all’Eucaristia. Accostarsi ad essa con il peccato nel cuore è atto sacrilego da evitare ad ogni costo. Altra condizione necessaria è avere nel cuore il desiderio di divenire in tutto conformi a Gesù che si è fatto obbediente al Padre fino alla morte e alla morte di croce. Questo desiderio va coltivato e chiesto nella preghiera. Quando esso è forte nel nostro cuore, l’Eucaristia ha per noi un’efficacia grandiosa e la Santa Messa produce frutti insperati.

Da non dimenticare infine che l’Eucaristia rimanda anch’essa – come la Parola di Dio – al Sacerdote. Senza di lui non c’è Eucaristia perché è il Sacerdote che fa l’Eucaristia. Da qui la preghiera costante, che ogni fedele dovrebbe elevare al Cielo, con cui chiedere che il Signore mandi operai nella sua messe e la disponibilità ad offrire un figlio, un nipote, un amico a Gesù sulla via del sacerdozio ordinato. La cura delle vocazioni è dovere di ogni cristiano, ma al tempo stesso atto di grande fede nell’Eucaristia, frutto dell’amore che si nutre verso di Essa e della consapevolezza della sua necessità: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui» (Gv 6,53-56).

 

UN ESERCIZIO SALUTARE PER LA PROPRIA VITA SPIRITUALE…

Nel Messale – libro utilizzato dal Sacerdote durante la Santa Messa – ci sono diverse preghiere eucaristiche. Le più usate sono la n. 2 e la n. 3. Leggi e medita una delle due. Scoprirai in essa tanta sapienza e assaporerai di più la Santa Messa.

 

PISTE DI RIFLESSIONE

Nelle parole della consacrazione eucaristica pronunciate dal Sacerdote si parla di sacrificio e di nuova ed eterna Alleanza. Rifletti sul legame tra Eucaristia e sacrificio ed Eucaristia ed Alleanza in riferimento alla vita cristiana. In altre parole, in che senso il sacrificio e l’Alleanza devono far parte della vita del cristiano?

 

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